Le parole di Jannik dopo la schiacciante vittoria su Lorenzo Musetti

foto Ray Giubilo

NEW YORK – Non sarà un giocatore creato dall’intelligenza artificiale, come sospetta Bublik – e probabilmente non solo lui – ma anche ieri Jannik Sinner ha regalato una dimostrazione di potenza e di superiorità clamorosa, sembrando a tratti davvero ingiocabile. «Sono partito molto forte, cercando di capire il suo gioco e rispondendo sempre mentre Lorenzo all’inizio ha fatto fatica con il servizio. Questo ha indirizzato il match dalla mia parte, una cosa importante perché lui ha grande talento, può cambiare gioco più volte, con palle sempre diverse. Lorenzo poi è salito di livello, soprattutto nel terzo set ha avuto tante palle break (sei, nda), lì poteva cambiare il match ma io ho servito sempre bene. La chiave? Non aver pensato che stavo giocando un derby (dove resta imbattuto nelle partite del circuito maggiore, 16 successi su 16, nda) ma che affrontavo il numero 10 del mondo».

Aggiungiamo anche una battuta ieri davvero determinante: 91% di punti ottenuti con il primo servizio, 10 ace, 7 palle break cancellate su 7. «Sì, ho servito molto bene, soprattutto nei punti più importanti. E’ un colpo sul quale abbiamo lavorato tanto, ora sento di poterlo variare nella direzione molto di più rispetto a prima, quando servivo soprattutto al corpo. Adesso invece riesco a trovare spesso gli angoli».
Dopo il mezzo spavento con Shapovalov, Sinner ha perso dieci giochi in due incontri. «Ma io non penso a questi numeri – si schermisce Jannik – mi concentro su quelle cose dove posso intervenire per migliorare il mio gioco, a questi livelli sono i dettagli a fare la differenza». Non sono dettagli però la vittoria numero 26 di fila sul cemento negli Slam (solo due campioni hanno fatto meglio; Federer con 40 tra il 2005 e il 2008, Djokovic con 27 tra il 2011 e il 2012) e la quarta semifinale ottenuta nei quattro tornei dello Slam, e qui solo Courier ci è riuscito ad una età più giovane rispetto all’azzurro.

Un passaggio sul rumore dello stadio Arthur Ashe, davvero impressionante («si sente, certo, non è facile restare concentrati. Però quando ho accettato la particolarità di questo torneo così speciale ho cominciato a giocare davvero bene…», poi una battuta sull’avversario della semifinale di domani, Auger Aliassime, in vantaggio per 2-1 nei confronti diretti. «Sarà una partita difficile, Felix sta giocando un gran tennis, sarà in fiducia…». Basta così, ci permettiamo di ricordare il punteggio dell’ultima sfida tra i due, poche settimane fa a Cincinnati: 6-0 6-2 per Jannik.