Altra prestazione impeccabile del numero 2 del mondo, che approda in semifinale a New York senza aver perso nemmeno un set

Foto di Ray Giubilo

Da New York – Non è esagerato affermare che Carlos Alcaraz abbia raggiunto le semifinali agli US Open senza praticamente sudare, mostrando un tennis esaltante e finalmente continuo che li ha permesso di demolire tutti i gli avversari incontrati fino a questo punto del torneo. Jiri Lehecka – inseritosi con pieno merito nello spicchio di tabellone lasciato sguarnito da Ben Shelton (che si è dovuto ritirare a causa di un infortunio alla spalla sinistra) – nutriva qualche velleità di impresa contro il numero 2 del mondo, avendolo già battuto sul cemento di Doha qualche mese fa. Tuttavia, le prove dello Slam sono davvero un’altra cosa e il match odierno ha reiterato questo concesso, semmai ce ne fosse stato bisogno. 6-4 6-2 6-4 il punteggio in favore del campione spagnolo, che ha archiviato la pratica sull’Arthur Ashe Stadium (come sempre gremito ed estremamente chiassoso) in meno di due ore ribadendo di avere intenzioni serissime nell’ultimo Major della stagione.

Non c’è molto da dire sull’andamento di una partita a senso unico fin dall’inizio, con Carlitos che ha piazzato subito il break facendo corsa di testa e non guardandosi più indietro. L’ex numero 1 del mondo è in grandissimo spolvero, sente tutti i colpi alla perfezione e desidera ardentemente tornare in vetta al ranking ATP, un fattore che lo sta spingendo a restare concentrato in ogni situazione evitando passaggi a vuoto (che non ci sono stati in questo torneo finora). Il vincitore dell’edizione 2022 è stato ancora una volta impeccabile al servizio, non concedendo nemmeno una palla break al ceco, che ha capito immediatamente che non sarebbe stato un pomeriggio di gloria per lui nello stadio più grande del mondo (su cui non aveva mai giocato prima di oggi).

Il fuoriclasse di Murcia ha centrato la sua terza semifinale in carriera a Flushing Meadows (dopo quelle nel 2022 e nel 2023), la nona complessiva nei tornei del Grande Slam. Carlitos è il terzo giocatore più giovane di sempre a tagliare questo traguardo, preceduto soltanto dal suo illustre connazionale Rafael Nadal e dalla leggenda svedese Bjorn Borg. Il 22enne iberico dovrà attendere la tarda serata newyorkese per conoscere il nome del suo prossimo rivale, che uscirà dalla sfida tra Novak Djokovic e Taylor Fritz (il serbo conduce 10-0 nei precedenti). Nole ha sconfitto Carlos nei quarti degli Australian Open ad inizio stagione, mentre l’americano ha creato qualche problema allo spagnolo in semifinale a Wimbledon quest’estate. Il numero 2 del seeding sarà favorito in entrambi i casi, non avendo ancora perso un set e con un solo break subito in tutto il torneo. Come se non bastasse, Alcaraz ha già raccolto 59 vittorie quest’anno e si è aggiudicato 35 degli ultimi 36 incontri disputati (unica eccezione la finale di Wimbledon contro Jannik Sinner).