Un’altra battaglia di 5 set, un’altra maratona di quasi quattro ore ma per Andre Agassi non è ancora giunto il momento di appendere la racchetta al chiodo
Un’altra battaglia di 5 set, un’altra maratona di quasi quattro ore ma per Andre Agassi non è ancora giunto il momento di appendere la racchetta al chiodo. E così supera Marcos Baghdatis e resta negli Us Open 2006, e rimane un tennista pro. Tra le donne tutto da copione, tranne Martina Hingis sorpresa da Virginie Razzano. Avanti due italiane su tre







La prossima volta che, a 36 anni suonati, il vostro medico vi dice cosa potete e cosa non potete fare, portategli la foto di questo signore qui. Andre Agassi ha fatto un altro capolavoro superando in 5 set e in quasi 4 ore di gioco un ragazzone di quindi anni più giovane di lui e che inoltre talento ne ha da vendere al mercato. Il ragazzo di Las Vegas, che comunque si sente a casa anche sulla costa est degli States, è andato sopra di due set a zero, ma poi si è fatto rimontare giungengo al rash finale con il cipriota. Chiunque, in quel momento, sul 5 pari al quinto, avesse analizzato con raziocinio la situazione avrebbe scommesso anche la casa sul finalista degli Australian Open 2006. Più fresco, più giovane e con l’inerzia della rimonta dalla sua parte, ma non si considerava l’effetto leggenda, quello che ha reso, e che rende Andre Agassi diverso da ogni altro tennista al momento sul circuito. Non è dato sapere se abbia giocato e abbia vinto per rimanere aggrappato con le unghie al mondo tennis, ma ha dato comunque spettacolo, quindi il resto conta poco o nulla. Sul suo tabellone, ora c’è Benjamin Becker, tedesco sì ma che nulla ha a che fare con Boris; e noi qui a guardarlo, temendo sempre che sia l’ultimo match, e sperando che vada sempre più verso i week-end che contano davvero a New York.

Non è una novità per nessuno, l’esperienza della stagione scorsa sul veloce ce lo insegna, la finale a Wimbledon ce lo conferma, Rafa Nadal può giocare molto bene anche lontano dal rosso, e così anche Luis Horna è messo alle spalle, lasciato indietro. Il peruviano, pur avendo strappato un set, il secondo, a Nadalito, non ha potuto fare più tanto. Altri due set relativamente brevi ed eccolo là già al terzo turno il diavolo spagnolo, ornato di un completino rosso-nero che ben lo raffigura. In attesa che scenda in campo anche Roger Federer per il suo match di secondo turno, è già al terzo anche "Rusty" Hewitt che in tre scioltissimi tre set ha fatto fuori il ceco Hernych. Oltre a quello di Re Roger, oggi alcuni campi metteranno in scena altri secondi turni (che vedono impegnati tra gli altri anche James Blake, Andy Murray – contro Di Mauro – e Gaston Gaudio) tra i quali spicca quello sul Grand Stand che vedrà di fronte David Nalbandian e Marat Safin.

Tutte avanti quelle che dovevano andare avanti. Unico stop inaspettato è quello di Martina Hingis, che da poco riguadagnate le top ten, perde l’occasione di fare bene nell’ultimo Slam dell’anno. E’ stata Virginie Razzano a farle lo scherzetto, un 6-2 6-4 che la svizzera, come chiunque altro, mai si sarebbe aspettata nella prima settimana degli Open newyorchesi. Le altre invece, come dicevamo, vanno avanti con le ridotte, come sempre accade nei primi tre/quattro turni degli Slam in gonnella: Davenport-Kostanic 6-0 6-0 (ma a Lindsay non doveva far male la spalla?!), Sharapova-Loit 6-0 6-1, Kuznetsova-Albanese 6-1 6-1, Henin-Kim 6-1 6-2, Dementieva-Laine 6-4 6-0. Insomma, il solito. Solo Serena Williams e Amelie Mauresmo, messe di fronte dal tabellone a due avversarie di un certo spessore (rispettivamente Daniela Hantuchova e Meghann Shaughnessy) hanno dovuto giocare due set, solo due, ma alquanti "veri", con risultati "veri".

Per quanto riguarda l’Italia in America, il quarto è stato il primo giorno in cui il bilancio di giornata sia andato bene. Tre in campo, tutte ragazze, due al terzo turno. Francesca Schiavone, numero uno nostrana, ha messo sotto l’indiana Sanja Mirza dopo essere stata indietro un set, mentre Mara Santangelo ha fatto vedere solo la sua polvere all’austriaca Sybille Bammer, lasciandole complessivamente solo quattro game. Fuori invece, ma senza demeriti anzi, Tathiana Garbin. La ventinovenne mestrina ha ceduto al terzo set, dopo aver vinto il primo al tie-break alla giapponesina, e testa di serie numero 28, Ai Sugyama.  

di Gabriele Riva

US OPEN’S ARCHIVE
Lu nedì 28 agosto – Opening day
Ma rtedì 29 agosto – Day 2
Me rcoledì 30 agosto – day 3

RISULTATI E TABELLONI DEGLI US OPEN 2006
Main-draw maschile – Pdf
Main-draw femminile – Pdf