COPPA DAVIS – Lo scozzese gioca la partita perfetta, quella che desiderava. Tomic è cancellato in tre set e la Gran Bretagna ritrova la finale. E' stata talmente facile che non ha nemmeno esultato: ma sapeva di aver scritto un pezzo di storia. 

Ed è finale, per la Gran Bretagna. A 37 anni dall'ultima apparizione, risalente al 1978. Per trovare una vittoria bisogna andare addirittura al 1936, l'anno d'oro di Fred Perry. E' stato soprattutto il giorno di Andy Murray, sempre più idolo per il popolo britannico. A dire il vero, contro l'eterno incompiuto Bernard Tomic era già favorito. Però si è superato, giocando una partita pressoché perfetta. Lo scozzese scende in campo senza remora alcuna, senza nemmeno essere sfiorato dal peso di tanta responsabilità. Niente tossine nelle sue gambe, nei suoi colpi, nei suoi gesti, dopo il doppio di ieri. Il suo palleggio profondo mette subito in difficoltà Tomic e bisogna aspettare appena quattro giochi per assistere al primo break. Il tripudio della folla pare incontenibile, quasi si celebrasse una festa già scritta. Andy avanza 4-1 e va a servire per il set sul 5-3. Qui arriva l'unico momento di distrazione per Andy. A due punti dal set, sul 30-15, si fa distrarre da un occhio di falco chiesto (a ragione) da Tomic. E perde quindi il servizio, dopo aver dilapidato un set point. Ma è tutto un attimo. Il pubblico canta, Murray si carica. Tomic serve sul 5 a 6 per rifugiarsi nel tie-break. Ma viene trafitto, senza pietà alcuna, dall'impeto scozzese. L'aussie va sotto 0-40, salva i primi due set point. Ma deve cedere al terzo.

 

LE EMOZIONI FORTI DI ANDY

Di fatto, la partita è terminata qui: c'è spazio solo per la passerella trionfale di Andy, giusto l'attesa di far scorrere i rimanenti due set, nei quali lo scozzese cede appena le briciole. Giusto la fatica di un break nel secondo e due nel terzo set. Ed è poi festa, festa fino al mattino. “É un’emozione grandissima, sono stati giorni duri ma sono molto orgoglioso di aver portato il Paese in finale. Ci sono state tante emozioni, la partita di ieri in doppio insieme a mio fratello, la vittoria di oggi, è fantastico” le parole commosse e sincere di Andy, nell'intervista a fine partita. Festeggia soprattutto il capitano, Leon Smith, scozzese come Andy: “Murray è un grandissimo campione, è una fortuna averlo in squadra. Abbiamo meritato la vittoria in questi giorni, giocando molto bene. La finale? Vincesse l'Argentina giocheremmo in casa. Sarebbe davvero l'ideale”. E sarebbe davvero la consacrazione definitiva, per Andy. Già entrato nell'elite dei migliori sportivi britannici di sempre, potrebbe scalare ancora qualche gradino. Ci sarà tempo per parlarne, ma è giusto tirare le orecchie a Tomic: con il mentore Lleyton Hewitt in panchina, sapendo che la sua carriera sarebbe dipesa da lui, è stato troppo remissivo, quasi rassegnato. Il vecchio leone avrebbe meritato un trattamento diverso.

 

COPPA DAVIS 2015 – SEMIFINALI

GRAN BRETAGNA – AUSTRALIA 3-2

Andy Murray (GBR) b. Thanasi Kokkinakis (AUS) 6-3 6-0 6-3

Bernard Tomic (AUS) b. Daniel Evans (GBR) 6-3 7-6(2) 6-7(4) 6-4
A. Murray / J. Murray (GBR) b. Hewitt / Groth 4-6 6-3 6-4 6-7(6) 6-4

Andy Murray (GBR) b. Bernard Tomic (AUS) 7-5 6-3 6-2

Thanasi Kokkinakis (AUS) b. Daniel Evans (GBR) 7-5 6-4