Mossa a sorpresa del capitano belga: a sfidare Murray non sarà l'esperto Darcis, bensì il mancino Ruben Bemelmans, n. 108 ATP, il cui bilancio nei singolari di Davis è davvero modesto. Può forse ambire a stancarlo, ma lui giura di avere “un piano ben preciso”. 

Gli occhi erano puntati sulla Gran Bretagna e sulla difficile scelta di Leon Smith, che alla fine ha scelto di schierare Kyle Edmund pur senza privarsi la possibilità di schierare James Ward nella terza giornata. Due conseguenze: Dominic Inglot fuori squadra, Andy Murray già certo di giocare tutti i tre giorni. Pochi pensavano alle strategie del Belgio, eppure Johan Van Herck ha mischiato le carte e ha preso una decisione sorprendente, curiosa. A sfidare Murray nella prima giornata non sarà l'esperto Steve Darcis, bensì Ruben Bemelmans, 27enne di Genk, numero 108 ATP e mai più in là dell'84esima posizione. Il suo curriculum, soprattutto in Davis, è da mettersi le mani nei capelli. Ha vinto appena tre singolari su dieci e quest'anno ha perso una brutta partita contro Henri Laaksonen, al primo turno contro la Svizzera. Da allora è stato schierato solamente in doppio. A dire il vero, sotto la guida di Daniel Meyers (suo coach dal 2014) ha avuto una discreta stagione. Il miglior risultato è stato il terzo turno allo Us Open (dove ha perso da Wawrinka). Per il resto ha giocato benino nei tornei challenger, mentre non ha combinato granché nel circuito maggiore. Insomma, sembra una vittima sacrificale per Andy Murray. Vien da pensare che Van Herck, nella speranza di giocarsi il titolo sul 2-2, abbia deciso di sacrificare lui per tenere fresco Darcis, specie dopo quanto accaduto nella semifinale contro l'Argentina, in cui lo stesso Darcis è rimasto in campo per 11 ore. Ma Bemelmans sa di avere un'occasione d'oro, anche se la missione sembra impossibile. “Sarà la prima volta che gioco contro Murray – ha detto – sia in partita che in allenamento, quindi lui non mi conosce. E' molto probabile che io conosca lui meglio di quanto lui conosca me. E' un piccolo vantaggio e io sarò ben preparato”. Bemelmans non vince un incontro di Davis da due anni (contro Dudi Sela), ma è convinto di potersela giocare. E di sicuro non ha niente da perdere.


MURRAY DOMINA CON I MANCINI

“Andy è molto solido – prosegue Bemelmans – è il numero 2 del mondo, ovviamente sarà un match molto duro. Però qui non voglio parlare di tattiche. Posso dire che abbiamo un piano ben chiaro in mente e cercherò di metterlo in pratica nel miglior modo possibile”. La sensazione è che Bemelmans abbia un solo compito: far stancare Murray il più possibile, rendendolo meno lucido per il doppio e per il singolo d'apertura di domenica, quando sfiderà David Goffin. A parte questo, c'è qualcosa a cui appigliarsi per questo ragazzo simpatico, modesto e appassionato di golf? Sembra difficile. Qualcuno potrebbe pensare: “Ok, è mancino, quindi le sue rotazioni potrebbero creare qualche difficoltà a Murray”. I numeri respingono con forza questa tesi, poiché le statistiche dello scozzese contro i mancini sono strepitose. In tutta la carriera ha giocato 90 partite, vincendone 71 (percentuale del 78,9%). Tenendo conto che 16 delle 19 sconfitte sono arrivate contro Rafael Nadal, le statistiche contro i mancini sono impressionanti. Quest'anno ha vinto 12 partite su 13, perdendo solo contro il solito Rafa alle ATP World Tour Finals. E allora che può fare Bemelmans? Probabilmente c'è solo una risposta: aspettare gli eventi. Se questa partita si giocasse nel tour, probabilmente non ci sarebbe neanche spazio per una preview. E il risultato finirebbe tra le “brevi”. Ma la Davis, si sa, è un altro mondo, un'altra storia. A volte un altro sport. Ruben sa bene che è il suo momento.

 

COPPA DAVIS 2015 – FINALE

BELGIO – GRAN BRETAGNA

David Goffin (BEL) vs. Kyle Edmund (GBR)

Ruben Bemelmans (GBR) vs. Andy Murray (GBR)