Il match più atteso di giornata ha visto trionfare un sontuoso Dominic Thiem ai danni di Rafael Nadal. Nell'ultimo quarto di finale in programma alla Rod Laver Arena, l'austriaco ha sfoderato una grande prestazione ottenendo lo scalpo del numero 1 del mondo, che nonostante la consueta grinta ha dovuto alzare bandiera bianca dopo una battaglia di oltre 4 ore di gioco: 7-6(3) 7-6(4) 4-6 7-6(6) lo score. E' la prima volta che Dominic batte Nadal in un torneo dello Slam. Vincenti da ogni angolo del campo, percentuali altissime col servizio (78% di punti vinti con la prima) e una particolare reattività in risposta hanno consentito all'austriaco di ottenere una vittoria importantissima, pareggiando di fatto i conti degli head to head con lo spagnolo nei confronti sul cemento e vendicando così la sconfitta subita in 5 set agli Us Open 2018. Una performance di livello assoluto, nonostante un po' di 'braccino' nel finale quando si è fatto strappare il servizio sul 5-4 e servizio, che regala al numero 5 del mondo la prima semifinale della carriera a Melbourne. «Sul 5-4 ho sentito la tensione, servire contro il n.1 del mondo per andare in finale non è banale. Ho avuto troppa fretta, cambiando la tattica, e ho sbagliato. Per fortuna ho ribaltato la situazione nel tie-break (era sotto 2-1 e servizio Nadal, ndr), altrimenti ripartire da 0-0 nel quinto sarebbe stata durissima». Per un posto in finale dovrà vedersela con un rigenerato Alexander Zverev, in un match difficilmente pronosticabile.
Nel penultimo quarto di finale maschile è infatti arrivata la vittoria del tedesco, che ottiene la sua prima semifinale Slam della carriera sfatando un pesante tabù nei major: 1-6 6-3 6-4 6-2 a Stan Wawrinka in 2 ore e 19 minuti di gioco. Una crescita esponenziale quella che ha accompagnato l'attuale numero 7 del ranking dalle opache prestazioni in Atp Cup a Melbourne: "In effetti facevo fatica a fare tutto, mica solo a servire: il dritto, il rovescio, la volée, anche alzarmi la mattina. Dopo il primo set oggi stavo già pensando a cosa dire alla stampa, ma poi per fortuna sono riuscito a farla girare. Con mio padre va tutto bene, come ogni coach non gli piace granché il suo giocatore", ha detto ai microfoni uno Zverev sereno come non lo si vedeva dalle Finals di Londra. E' proprio il primo parziale a far scattare qualcosa nei meccanismi del classe 1997. Complice un calo al servizio dello svizzero, Sascha gestisce gli scambi con i due fondamentali, mettendo in grave crisi Stan che cede definitivamente nel quarto.