Torna il nostro appuntamento audio…e torna anche Jacopo Lo Monaco. Le sue riflessioni sulla battaglia dei sessi (“Dovrebbe contare solo il business”) e un'idea curiosa sul valore da dare ai tornei. Le nostre opinioni sulla storie che arrivano dal Miami Open.Chi ha ragione tra uomini e donne?
Storie dal Miami Open (Serena, Keys, papà Djokovic, Del Potro…)
Dopo una settimana di assenza, torna Jacopo Lo Monaco e la puntata è subito vivace. Battaglia dei sessi, i possibili Mini Slam e tante opinioni sul Miami Open. A chiudere, una sigla old style scelta proprio da Jacopo.
PRIMO BLOCCO – Torniamo sull'eterna battaglia tra i sessi, riaccesa nei giorni scorsi a Indian Wells. “Quanto interesse suscita il maschile e quanto il femminile? – dice Jacopo – se gli uomini sono sicuri di valere di più, perché non riducono i tornei combined?”. La faccenda è complicata perché si entra nel campo delle valutazioni soggettive. Ad esempio, Jacopo avrebbe preferito vedere le finali femminili a Melbourne e Indian Wells piuttosto che quelle maschili. Inoltre lascia intendere che la figura di Serena Williams è più commerciabile rispetto a Novak Djokovic. Secondo noi non dovrebbe esserci un discorso di “sessismo”, ma di puro business. Se uno dei due circuiti “tira” più dell'altro, è giusto che i protagonisti guadagnino di più, indipendentemente dal fatto se si tratti di uomini o donne. “Dà fastidio il metterla sempre sul politico. Onestamente hanno stufato, ogni volta, le puntualizzazioni di Billie Jean King". Argomento Masters 1000: Jacopo ha un'idea semi-rivoluzionaria: “Il valore dei tornei dovrebbe essere dato dal campo di partecipazione. Più che il montepremi o il numero dei giocatori in tabellone, ciò che conta sono i top-players. Il valore del torneo dovrebbe essere stabilito a tabellone compilato”. Jacopo estenderebbe l'idea a tutte le categorie dei tornei: “Un 1.000 può arrivare a 1.500 ma anche scendere a 750, ma lo stesso ragionamento si può fare anche per gli altri tornei: ad esempio, un ATP 500 potrebbe oscillare tra 350 e 700”. Nel circuito femminile ci sono quattro categorie di tornei, un po' troppe. In particolare, non convincono i “Premier” di seconda fascia.
SECONDO BLOCCO – Inizia a scricchiolare il dominio di Serena Williams. Si presenterà ad aprile senza neanche un titolo in tasca. “E non ha scuse atletiche a giustificare questa sconfitta. Le crepe iniziano a vedersi, non c'è più la sensazione che possa vincere ogni partita. Credo che non si sia ancora del tutto ripresa dalla sconfitta allo Us Open contro la Vinci. Non l'ha saputa digerire. Con la sconfitta in Australia credo che sia inevitabile un piccolo crollo”. La favorita del torneo diventa Vika Azarenka, a maggior ragione dopo il successo su Garbine Muguruza. Dibattito su Madison Keys: secondo Jacopo, nonostante le buone vittorie a Miami, potrebbe andare in difficoltà contro chi tira forte e ne mette a nudo l'ampiezza dei suoi movimenti. “Inoltre ho qualche dubbio sulla sua tenuta atletica: e se la sua carrozzeria fosse un po' fragile?”. Capitolo uomini: secondo Jacopo è molto difficile che Djokovic possa perdere il torneo. “Thiem gioca da ontano e non può pensare di tirare il vincente da parecchi metri dietro la linea di fondo. Per sua fortuna, si giocherà sotto il sole”. Nella parte bassa, il favorito per un posto in finale è Milos Raonic. Quest'anno il canadese non ha ancora sbagliato un torneo. Jacopo prende con le molle le recenti frasi di Novak Djokovic, in cui aveva tirato qualche frecciata a Federer e Nadal: “Non mi sembra una persona credibile”. Cattive sensazioni per Del Potro: “Secondo me è finito. E' troppo vulnerabile con il rovescio. Non ha la velocità di piedi sufficiente per giocare solo con il dritto, inoltre non trova chissà quale aiuto dal servizio. Temo che sulla terra farà ancora più fatica”.
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