Se da una parte l'attenzione di Berrettini e del suo team è rivolta agli imminenti impegni in terra oceanica, dall'altra è già tempo di pianificare il prossimo futuro. Lo scorso anno la programmazione del romano dopo il primo Major australiano fu tema di dibattito fra addetti ai lavori e appassionati. La scelta ricadde sulla tournée sudamericana anche se poi i piani saltarono a causa dell'infortunio occorso al numero uno d'Italia. "Un anno fa c'erano delle motivazioni, a nostro modo di vedere, valide e forti. Furono messi in conto tutto vantaggi e svantaggi di entrambe le possibili opzioni. Lui tra l'altro si convinse di andare in Sudamerica perché aveva fra le altre cose il desiderio di poter giocare con la nonna presente sugli spalti (Lucia, la nonna materna di Matteo è brasiliana, ndr) - chiarisce l'allenatore romano -. In questa stagione il Sudamerica presenta un pacchetto di tornei differente (il torneo di Rio de Janeiro è al momento rinviato a data da destinarsi, ndr) e abbiamo pensato che l'Europa potesse rappresentare la scelta migliore data anche la situazione d'incertezza attuale a livello globale. Matteo giocherà i tornei di Rotterdam e Marsiglia sul veloce indoor, dopodiché volerà a Dubai per poi disputare ad aprile il Masters 1000 di Miami".
L'idea di disputare il cosiddetto "Golden Swing", malgrado le sterili polemiche piovute un anno fa, non è affatto accantonata. "Rimaniamo assolutamente aperti, come è giusto fare, ad avventure nuove e diverse. Alla base della competizione ci sono gli stimoli, un caposaldo imprescindibile nello sviluppo della carriera di un tennista professionista. Matteo - prosegue Santopadre - è giunto a questi livelli in breve tempo e senza accumulare tante esperienze. Per questa ragione, ed è bene ogni volta ricordarlo, ritengo che sia importante in ottica futura mettere dentro tante altre esperienze nel suo bagaglio personale di tennista e di persona”.