Diversi sia nel carattere sia nello stile ma lo stesso cuore pulsante per il tennis
Francisco e Juan Manuel Cerùndolo, sin dalla nascita, sono naturalmente predisposti verso lo sport nella sua totalità. Tra quelli più praticati, oltre al tennis, ci sono soprattutto il calcio, l’hockey, il nuoto ed il pattinaggio. I due hanno preso in mano una racchetta per la prima volta nella piccola accademia dei loro genitori per poi perfezionarsi e trasferirsi presso il Club Ciudad de Buenos Aires, dove tuttora si allenano. Il fratello maggiore possiede il carattere più fumantino, un ragazzo impulsivo, caldo, che non ha grosse difficoltà a mostrare all’esterno il suo stato d’animo. Decisamente più calmo e freddo il fratello minore, una qualità impressionante per uno della sua età. Una dote, questa, che si riflette sia dentro al campo sia, a quanto pare, nella vita privata, dove chi lo conosce è pronto a giurare che non abbia mai avuto alcun tipo di sfogo con nessuno. I suoi genitori, a volte, hanno dei dubbi se sia nato a Buenos Aires oppure nel Nord Europa, così come il suo allenatore Andrès Dellatorre, ex modesto tennista albiceleste, che qualche volta gradirebbe anche qualche racchetta che vola per aria.
Francisco e Juan Manuel, diversissimi caratterialmente, sono profondamente differenti anche come stile di gioco. E non soltanto per il fatto che uno gioca di destro e l’altro è mancino. Il primo, complici anche i tre anni in più, è un tennista fisicamente molto più strutturato, capace di produrre ottime accelerazioni sia dal lato del dritto sia dal lato del rovescio. Il secondo cerca di compensare la poca pesantezza dei suoi colpi con una gestione dello scambio che va oltre le capacità di un ragazzo di diciannove anni. Juan Manuel, infatti, è più talentuoso rispetto al fratello. Durante il gioco propone sempre delle palle differenti ai propri avversari, aiutandosi anche con delle traiettorie alte quando è in difficoltà per poi poter trasformare il punto da difensivo in offensivo. La mano è di quelle molto educate. Non di rado, infatti, lo vediamo prendere la via della rete ed utilizzare molto spesso anche la smorzata. Non può non stupire, dunque, complice anche il braccio che utilizza, che il suo mito assoluto sia Rafael Nadal, del quale apprezza soprattutto la sua combattività e voglia di rimanere attaccato ad ogni singolo punto. Il torneo nel quale vorrebbe imporsi? Neanche a dirlo: il Roland Garros.
Anche Francisco apprezza il campione maiorchino tuttavia la sua preferenza va a Roger Federer e come lui, un giorno, sogna di conquistare il torneo di Wimbledon. Il suo cuore batte anche per David Nalbandian, forse ammaliato da uno dei tanti racconti del padre Alejandro. Se c’è una cosa, però, su cui i due fratelli concordano è la superficie preferita. Da buoni argentini, infatti, non può che essere la terra battuta, che si adatta perfettamente alle loro caratteristiche di gioco avendo entrambi delle aperture di colpi piuttosto ampie e pronunciate. I miglioramenti da mettere a punto sulle superfici rapide sono sotto gli occhi di tutti, in primis un posizionamento in campo che deve essere il più possibile vicino alla riga di fondo.
Tutti e tre i fratelli (compresa Marìa Constanza) abitano ancora con i due genitori insieme al labrador nero di nome Milos, arrivato in casa Cerùndolo durante la scorsa quarantena. Il cucciolo, in un periodo molto difficile come è stato quello dell’isolamento forzato, ha portato in casa una ventata di gioia anche se, da quel giorno, i trofei vinti dai due ragazzi sono costantemente in pericolo. La priorità di Alejandro e Marìa Luz, dal canto loro, è sempre stata quella di non sottoporre i propri figli ad un eccessivo stress chiedendogli a tutti i costi la vittoria. Il loro obiettivo, sin dall’ inizio, è stato quello di crescerli felici, mentalmente sani, senza fargli dimenticare quali sono i valori veramente importanti della vita. La semplicità, la normalità ma anche l’istruzione. La più grande speranza della madre, infatti, continua ad essere che i due possano riuscire anche a prendere una laurea, così da non precludersi alcun tipo di futuro (Francisco già sta seguendo dei corsi online). El Toto, essendo nel mondo del tennis da più di cinquant’anni, si premura soprattutto che i suoi figli abbiano dei comportamenti corretti e rispettosi dell’avversario all’interno del rettangolo di gioco. Ai suoi tempi, infatti, ci si poteva decisamente permettere qualche malizia in più rispetto ad oggi, dove tutto viene filmato e osservato.