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di Lorenzo Ercoli
14 February 2021

Simone Vagnozzi: "Travaglia si è adattato bene. La finale premia il nostro percorso"

Le parole del coach di Stefano Travaglia dopo la proficua trasferta australiana

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Foto Ray Giubilo

Finalista al Great Ocean Road Open, Stefano Travaglia è indubbiamente una delle note positive della trasferta australiana che ha messo il tennis tricolore in grande risalto. Il risultato nell’ATP 250 non ha trovato seguito nell’Australian Open, dove il marchigiano si è arreso all’esordio contro Frances Tiafoe. Questo però cambia ben poco le prospettive del giocatore e del tecnico Simone Vagnozzi, che ha raccontato a Il Tennis Italiano la trasferta down under: Sono state settimane positive per Stefano, l’anno era partito bene già ad Antalya. A Melborune abbiamo fatto due buone settimane di preparazione nonostante i tempi ed i modi limitati, questo perché avendo un compagno di allenamento fisso non era possibile lavorare su aspetti specifici - spiega il tecnico -. Steto comunque si è adattato bene e nel torneo giocato ha trovato fiducia vincendo tante partite lottate che lo hanno condotto in finale”. Vagnozzi fa un salto avanti, anche se prima approfondisce il periodo che Travaglia e gli altri tennisti stanno vivendo quando non competono: “Ci troviamo da tempo in questa situazione di incertezza. Lo scorso anno siamo stati fermi quattro mesi, e anche per l’Australia sembrava dovessimo partire a dicembre e poi hanno spostato il torneo. Fare la programmazione è sicuramente complicato, però dobbiamo fare un po’ come sul campo da tennis e tirare fuori il meglio da una situazione non perfetta”. L’approccio dell’ex numero 161 ATP che con il suo giocatore ha fatto questo ragionamento.

All’indomani della finale contro Sinner ed un totale di quattro partite giocate in tre giorni, Travaglia è dovuto tornare in campo per il primo turno dell’Australian Open. L’italiano ha ceduto a Tiafoe in tre set, ma i rimpianti sono limitati: Naturalmente ci è dispiaciuta la sconfitta con Frances perché Stefano è arrivato un po’ sulle gambe. Ad ogni modo sono contento che abbia dato tutto, arrivando anche a servire per il set nel primo parziale. Più avanti la stanchezza si è fatta sentire e secondo me era più mentale che fisica - l’opinione di Simone che poi aggiunge -. Comunque sapevamo del rischio di poter giocare lunedì, alla fine negli slam è sempre stato così. Per Stefano era importante arrivare in fondo al torneo e anche se lo ha pagato contro Tiafoe ci sono tante cose positive che ci torneranno utili per il futuro”. Sulla data del match di primo turno nello slam, Vagnozzi fa poi un ulteriore chiarimento: Non abbiamo neanche pensato alla possibilità di giocare martedì perché sapevamo non fosse possibile spostare il giorno. Alla fine siamo solo stati sfortunati, perché domenica avevano giocato otto giocatori: tre della parte alta e cinque della parte bassa. Quindi hanno fatto la scelta più sensata dando il giorno di riposo a cinque atleti”.

Foto Ray Giubilo

Convinto che questo tour de force, tornerà utile per migliorare ulteriormente la gestione delle energie, Vagnozzi torna a parlare della stagione di Travaglia: C’è stato un po’ di rammarico per la sconfitta contro Jannik, ma la cosa più importante per me è valutare il percorso e penso che già l’anno scorso le cose fossero partite con il piede giusto. Stefano è diventato più competitivo e quest’anno ha già vinto sette partite nel circuito maggiore, suo record di sempre che potrà solo migliorare. Poi adesso anche la classifica ci permetterà di giocare eventi dal rango più alto”. Un appunto importante dato che Travaglia ha fatto un balzo verso la posizione numero 60 del ranking ATP, avvicinandosi sensibilmente alla top 50 che avrebbe potuto raggiungere vincendo il torneo.

Il segreto di questa crescita? Nessuno, se non la continuità nel lavoro: Un giocatore va sempre spinto a crescere nella sua globalità, personalmente non imposto mai il lavoro su un singolo aspetto: bisogna migliorare ovunque. Quest’anno la nostra preparazione è stata diversa, non siamo andati in Spagna ma siamo rimasti alla mia accademia e lui si è spesso allenato con ragazzi 2.4 o 2.5 - introduce Vagnozzi prima di entrare nel dettaglio -. Con Stefano abbiamo dedicato tanta attenzione alla scioltezza dei movimenti per non dover cercare troppo la forza e sull’andare di più a rete. Per quanto riguarda i colpi invece il focus era sul back e sul dritto in entrata, quest’ultimo colpo ci ha già ripagato a Melbourne”. I progressi tecnici, uniti a quelli mentali sono stati la chiave della cavalcata nel Great Ocean Road Open: “Gestire i momenti di tensione diventa più facile quando si trovano sicurezze. Stefano sta migliorando quella parte lì, ma non si deve accontentare. Questi risultati però sono utili perché aumentano nell’atleta la consapevolezza che il percorso intrapreso è giusto. Quando invece la vittoria non arriva tutto il lavoro fatto viene spesso messo in dubbio”. L’osservazione di Vagnozzi che si congeda svelando la futura programmazione di Travaglia: Dall’Australia andremo a Singapore per l’ATP 250, poi faremo una o due settimane di allenamento. Dopo non abbiamo ancora certezze, dovremmo andare a Marsiglia e poi valuteremo se giocare a Dubai o Acapulco prima di andare a Miami. Al ritorno dagli states ci alleneremo sulla terra per iniziare la stagione sul rosso, Stefano per fortuna si adatta bene a tutte le superfici quindi primavera ed estate saranno importanti per alzare il livello”.

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