Non so come sia potuto succedere. Vi posso raccontare cosa è capitato a me. Siamo partiti da Milano, atterrati a Doha e risaliti su un aereo per Melbourne. Solo allora collegandomi al wifi ho scoperto che avevo ricevuto una mail in cui mi vietavano di partire perché non avevano ricevuto l’esito del mio tampone, che era negativo. Ma io la comunicazione l’ho vista solo quando ormai ero in volo, così attraverso chi stava in Italia siamo riusciti a spedire la documentazione necessaria e a ‘regolarizzarmi’, altrimenti non mi avrebbero fatto scendere dall’aereo.
Ieri sera c’è stata una call per i giocatori con il direttore del torneo. Stanno pensando di far scalare il torneo di una settimana perché, diversi mesi fa, lo stesso Craig Tiley aveva annunciato che se fosse capitato di vietare ai giocatori la possibilità di allenarsi prima del torneo, l’organizzazione sarebbe stata costretta a posticipare l’inizio dello Slam.
Non si sa ancora quando decideranno, credo dipenda molto dai casi di positività.
Certo, il caso di Adelaide in cui i top player stanno vivendo in tutt’altre condizioni è un’altra grossa discriminazione. Hanno una palestra sempre a disposizione e, per esempio, Osaka ha postato una foto con 5 persone: qui più di due non ne puoi portare e non puoi far niente al di fuori di quello.
Sono d’accordo che i più forti abbiano delle condizioni migliori, quello c’è sempre stato, ma qui non si tratta di privilegi per classifica, si tratta di una pandemia, e non trovo giusto che Rafa Nadal possa arrivare preparato, mentre Nishikori, per citarne uno, non possa giocare per 14 giorni senza essere risultato positivo. Non può funzionare così solo perché loro sono più forti.
A noi hanno comunicato dell’aereo lunedì mattina alle 6: il volo era prenotato per martedì all’ora di pranzo e non avevamo ancora fatto i tamponi. Andreas ha scritto subito agli organizzatori, dicendo che non c’era il tempo per fare tutto e il volo è stato spostato a giovedì.
Ora ci troviamo in hotel, io ho appena cenato con del riso e uno spezzatino al curry. In questi giorni sto navigando molto su internet, guardo film, ma il rischio è di dormire tanto, troppo. Non potendo uscire, sarà più difficile smaltire il fuso. In più io mi ritengo quasi fortunato ad avere una finestra che si apre, ma in altre stanze come quella di Marco e Andreas, le finestre sono fisse e non possono nemmeno far cambiare l’aria.
Anche tra di noi poi è complicato comunicare: abbiamo creato una chat a quattro, così almeno ci diamo la buonanotte… bisogna accontentarsi di questo!