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Novak Djokovic: "Berrettini? Difficilissimo affrontarlo sull'erba. L'età è solo un numero"

Il campione di Wimbledon racconta, in conferenza stampa, la propria gioia per aver conquistato un altro Major

Foto Ray Giubilo

Novak Djokovic, grazie alla vittoria in 4 set contro Matteo Berrettini, ha trionfato nel torneo di Wimbledon per la sesta volta in carriera, raggiungendo il record di titoli Major detenuto da Roger Federer e Rafael Nadal. In conferenza stampa, il serbo ha voluto, per prima cosa, analizzare il match appena conclusosi, rivolgendo bellissime parole nei confronti del giocatore azzurro.

“Ho sentito più tensione rispetto al solito – afferma il numero 1 del mondo – in particolare nel primo set, poi mi sono rilassato. Certo, sarebbe stato meglio vincere il primo set, ma penso che sia stato utile perderlo per scaricare un po’ di tensione e poter giocare meglio in seguito. Il mio gioco ha iniziato a funzionare all’inizio della seconda frazione, poi c’è stata grande lotta ed è stata una partita dura. Affrontare Berrettini sull’erba è una delle sfide più difficili che ci possano essere. Sapevo che entrare nello scambio mi avrebbe dato un bel vantaggio, però era davvero complesso mettere in campo la risposta e far partire il punto. In alcuni momenti sono stato troppo difensivo e, sì, la mia seconda di servizio era più lenta del solito: questo era dovuto alla tensione di vincere Wimbledon ancora una volta, battere altri record e scrivere un altro pezzo di storia. Se rivedo il me di 15 anni fa, mi sento migliorato in ogni aspetto, ma, se dovessi scegliere ciò di cui sono più fiero, direi la mia capacità di convivere con la pressione. Per me l’età è solo un numero: ovviamente, con il passare del tempo, devi cambiare alcune cose nella tua programmazione, ma non mi sento vecchio. Credo che quest’anno si stia vedendo un Djokovic migliore rispetto ad anni fa”.

Nole, inoltre, ha spiegato quanto sia bello per lui poter raggiungere certi record, rivelando di essere andato anche oltre le sue iniziali aspettative: Io mi sento il migliore, ma non spetta a me decretare chi sia il tennista più forte di tutti i tempi. È molto difficile confrontare le epoche, in quanto, rispetto a 50 anni fa, è cambiato praticamente tutto. Detto questo, è un onore per me avere un posto in questo dibattito. Sinceramente, solo due o tre anni fa mi sono convinto di poter raggiungere il record di Federer, che poi è diventato anche di Nadal: prima la credevo una cosa fuori portata. Ho iniziato a sentirmi di capace di vincere tutti gli Slam su tutte le superfici. Stesso discorso vale per il maggior numero di settimane al numero 1, che è stato il mio vero obiettivo nell’ultimo paio d’anni. Non avrei mai sognato di poter siglare tutti questi record, ma sono fiero di aver realizzato tutto questo. Vorrei realizzare il Golden Slam, ma ho sentito la brutta notizia che non ci saranno spettatori. Il mio obiettivo è quello di andare a Tokyo, anche se sono un po’ diviso: non ci potrà essere il villaggio olimpico, non potremo vedere gli altri atleti durante le loro performance, insomma sarà un’Olimpiade molto dura mentalmente”.

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