Matteo Berrettini si riposa e si allena in vista della ripresa, ancora tutt'altro che stabilita, di una stagione 2020 che fin qui gli ha sorriso poco. Il romano era pronto al ritorno in quel di Indian Wells dopo l'infortunio che tanto lo ha limitato da inizio anno. Poi la sospensione che lo blocca a quota due partite giocate, entrambe agli Australian Open. Ora l'allievo di coach Vincenzo Santopadre è pienamente recuperato, seppur impossibilitato ad esprimersi ufficialmente: "Fisicamente mi sento bene, ma giocare dei match è tutt'altro - afferma in un'intervista a Sportface.it in diretta Facebook -. L'obiettivo era quello di rientrare in campo e riprendere la condizione. In Australia non ero al meglio, spero che questo periodo finisca presto e si ritorni alla normalità".
Attualmente negli 'States', Matteo racconta in breve la propria quarantena assieme alla compagna Ajla Tomljanovic: "Sto molto bene, sono in Florida, a casa della mia ragazza. Non era conveniente tornare in Europa e ho pensato di passare questo periodo negli Stati Uniti. Sto continuando ad allenarmi, seppur non esattamente come prima. Il tempo qui è ottimo, è una quarantena un po' diversa rispetto a quella che si vive in italia, mi sento fortunato per quanto riguarda questo aspetto".
Tra i numerosi avversari affrontanti in questo ultimo biennio, Berrettini ha sempre 'sentito' in particolar modo i due scontri con Federer, a Wimbledon e alle Finals: "Roger ha un'incredibile intelligenza tattica, ma non credo abbia ancora nelle corde tre o quattro anni - commenta in merito al futuro nel Tour -. Nadal e Djokovic riescono a giocare poco e arrivare sempre in fondo quando lo fanno. Per loro giocare 10 tornei in un anno non è un problema, ma più che altro lo è trovare motivazioni. Non credo che per tutti e tre la fine sia vicina, ci saranno altri anni per lottare contro di loro. Thiem mi sembra uno dei candidati migliori per il futuro. Gioca bene sulla terra ed è migliorato molto anche sulle superfici veloci".
L'Italia tennistica può vantare risultati di rilievo nel 2019. Oltre a Matteo, ancora numero 8 al mondo, hanno sorpreso in maniera diversa Fognini e Sinner: "Jannik è impressionante, può tenere un livello incredibile già a quest'età. È un ragazzo di 19 anni, ma ha una mentalità diversa, sa già quello che vuole. Lavora duro, la sua più grande qualità è la forza mentale, è notevole a questa età. Con Fabio invece abbiamo un buon rapporto. C'è una sana competizione fra noi tennisti italiani. Credo sia una grande cosa che a questi livelli ci siano parecchi italiani, fa bene al presente del movimento ed anche al futuro".