Redazione
15 June 2021

Matteo Berrettini: "Quando giochiamo le classifiche restano negli spogliatoi"

Le parole di Matteo Berrettini dopo il successo nel derby contro Stefano Travaglia

Foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini batte Stefano Travaglia con un doppio 7-6 ed inizia nel migliore dei modi la sua campagna al Queen’s. Il romano è al via come prima testa di serie in quella che è per lui la prima partecipazione nel tradizionale ATP 500 che fa da prologo a Wimbledon in terra britannica. “Il club è molto bello, ha tantissimi campi non solo in erba ma anche in cemento indoor che non vengono utilizzati per l torneo. Stiamo bene qui ed avere la gente sugli spalti è bellissimo, prima era normale, adesso invece è sempre speciale - ha detto Matteo in conferenza stampa -. Ho imparato a convivere con le aspettative ed ogni settimana le gestisco meglio. Sono qui da prima testa di serie, però in campo ci vanno i giocatori, le classifiche restano negli spogliatoi”.

A meno di una settimana dalla conclusione del Roland Garros, Berrettini è tornato a competere sull’erba, superficie dove non giocava da due anni: Mi aspettavo un match difficile e lo è stato. Io e Stefano ci conosciamo benissimo e poi naturalmente non è facile cambiare superficie così in fretta. In entrambi i set sono partito lento, ma sapevo che avrei avuto delle occasioni e nei momenti clou ho fatto la differenza - analizza il numero uno d’italia -. Sull’erba devi giocare meno spin, devi stare più basso con il corpo e gli scambi sono più corti. Qui mi trovo bene ed in generale mi adatto velocemente a tutte le superfici”. Nel prossimo round Matteo affronterà il vincente della sfida tra Benoit Paire ed Andy Murray, e giocando in Gran Bretagna gli è stata inevitabilmente posta una domanda sulla possibile sfida con l’ex numero uno del mondo: “Andy è un campione, quando abbiamo giocato contro a Pechino ho avuto le mie chance. Lui e Benoit devono ancora giocare, ma se dovessi affrontare lui nel secondo turno so già che sarà una grande sfida. Non lo sottovaluterò, anche perché l’erba è la superficie più tosta per affrontarlo”.

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