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Matteo Berrettini: "Per battermi servono giocatori forti ed in forma"

Le parole di Matteo Berrettini dopo la vittoria su Daniel Evans

Foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini non perde colpi ed in una giornata condizionata dal maltempo, scende in campo nel tardo pomeriggio e regola Daniel Evans in due set. Il numero uno d’Italia vola così in semifinale nell’ATP 500 del Queen’s: Entrare in clima partita non è stato facile. La pioggia ha rimandato più volte il nostro ingresso in campo e non mi ha permesso di fare il riscaldamento. Il warmup in campo è stato poi allungato per questo ad otto minuti, ma nelle prime battute non ero molto presente. Sentivo di essere superiore, però poi la supremazia va messa in pratica e devi brekkare. Sull’erba hai sempre la sensazione di poter brekkare, ma poi spesso non succede. Alla fine però sono stato lucido nei momenti più importanti dei due set e ho vinto una partita difficile. Evans gioca molto bene e oggi le condizioni erano diverse dagli altri giorni perché faceva più freddo e la palla correva meno”. Matteo poi torna a parlare della pioggia e di come ha gestito la giornata: Evans, Shapovalov e Draper hanno giocato indoor sul cemento, però a me non piace perché è troppo diverso, il rimbalzo cambia troppo. Preferisco scaldarmi bene fisicamente. Se oggi non avessimo dovuto giocare avrei preso un day off.”.

In semifinale Berrettini affronterà Alex De Minaur che ha battuto Marin Cilic, fresco di titolo a Stoccarda: “Cilic era sicuramente in forma, veniva dalla vittoria di un titolo ed è un giocatore simile a me per certi versi perché mette pressione con il servizio, poi è solido di rovescio. De Minaur invece si muove bene gioca dritto per dritto sull'erba. Non serve forte come Cilic, ma ha una battuta precisa. Poi in generale quando un giocatore arriva in semifinale vuol dire che sta bene; alla fine io penso al mio tennis che è la cosa migliore". Matteo ha poi concluso parlando del livello e della consapevolezza che ha raggiunto con il suo tennis: Sono cresciuto globalmente. Sono consapevole che ora per battermi ci vogliono giocatori forti ed in forma. Quest’anno con Bublik ho perso un tie-break che se dovessimo rigiocarlo dieci volte forse lo perderei una. Con Davidovich Fokina ero appena tornato dall’infortunio, ma poi lui comunque si è comportato bene sul rosso”.

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