Se da un lato Roger Federer ammicca al ritorno, la data di lunedì 13 giugno rappresenta una tappa fondamentale del declino della leggenda elvetica: dopo 22 anni consecutivi, infatti, lo svizzero abbandona la top 50

Questo lunedì 13 giugno, se non è la fine di un’era, poco ci manca. Tanti cambiamenti, infatti, stanno sconvolgendo il ranking ATP in maniera piuttosto triste, soprattutto per gli amanti dei numeri e delle statistiche. Ci troviamo nell’ultima settimana di Juan Martin del Potro nella classifica mondiale, per la prima volta dal 10 novembre 2003 non c’è nessun membro dei Big Three nelle prime due posizioni e arriva anche un significativo cambiamento anche per quanto concerne lo status di Roger Federer. Perché se Novak Djokovic e Rafael Nadal, complice anche la più giovane età, restano comunque degli affermatissimi top 5, la leggenda elvetica fa registrare una caduta che mai aveva sperimentato prima: dopo 22 anni consecutivi, ossia dal 12 giugno 2000, il 20 volte campione Slam esce dalla top 50. Sì, 1123 settimane consecutive tra i primi 50 del mondo: un’eternità. E sebbene sia assolutamente normale crollare in classifica quando non si gioca un match ufficiale da quasi 12 mesi, non si può nascondere la nostalgia che si cela all’interno di questa giornata, soprattutto considerando che ci troviamo nella settimana dell’ATP 500 di Halle, torneo di cui lo svizzero è recordman indiscusso.

Un messaggio di speranza è comunque arrivato forte ai più nostalgici, a coloro che più sono restii a veder scorrere il tempo. Grazie alla finale raggiunta a Stoccarda, a rientrare in top 50 è stato niente meno che Andy Murray, altra leggenda del tennis che, da quando è stato costretto ad impiantarsi la protesi all’anca, non era mai riuscito a spingersi così in alto nel ranking. Speranza che viene alimentata dallo stesso Federer il quale, intervistato da Tages-Anzeiger nei giorni scorsi, ha fatto sapere che è certo di poter tornare alle gare a partire dalla prossima Laver Cup e dall’ATP 500 di Basilea nel prossimo autunno, riferendo che la sua intenzione è quella di programmare alcune apparizioni anche per la stagione 2023. E allora la domanda sorge spontanea: lunedì 13 giugno 2022, è la fine di un’era o l’8 volte re di Wimbledon tornerà a farsi spazio tra i 50 giocatori più forti al mondo?