Ivan Lendl: "La politica e le vaccinazioni influenzeranno il giudizio sull'elezione del miglior giocatore della storia"

Le parole dell'ex numero 1 del mondo in un'interessante intervista rilasciata ad Eurosport UK, tra un pensiero sui Big Three e la speranza che il divieto di Djokovic di competere non influisca sull'elezione del "GOAT"

Lendl al fianco di Zverev alle Finals 2018 - Foto Ray Giubilo

Spesso gli appassionati e gli addetti ai lavori si divertono - a volte anche animatamente - ad interrogarsi su chi sia il miglior tennista della storia. E inevitabilmente, la scelta è quasi sempre da ricercarsi tra i Big Three, ovvero Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal.

In un'intervista rilasciata ad Eurosport UK, anche l'ex numero 1 del mondo Ivan Lendl ha voluto dire la sua: "Questa storia non è ancora finita. Finirà quando tutti e tre smetteranno di giocare. Al momento Roger sembra essere fuori dai giochi, perché non compete da molto tempo ed è il più anziano. Questa incredibile sfida è affascinante da guardare e da seguire non solo per le persone che appartengono al mondo del tennis, ma anche per spettatori e fan".

Il ceco, naturalizzato statunitense, ha poi toccato un punto interessante: "La lotta per vincere il maggior numero di Slam e per essere il miglior giocatore della storia è in qualche modo influenzata dalla politica in questo momento, a causa della questione delle vaccinazioni. Se Novak vincerà più Major di tutti, nonostante le eventuali assenze forzate, avremo la risposta. D'altro canto, se Nadal vincerà un altro titolo, potrebbe tra 20 anni dover rispondere alla provocazione 'se Djokovic avesse potuto giocare, forse sarebbe stato diverso'".

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