Esattamente come i collaboratori, anche le associazioni sportive navigano nell'incertezza. In questo caso a creare confusione è il “decreto liquidità”, dopo giorni non sono infatti chiare le misure di interesse per gli Enti di Promozione sportiva, per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. Questi problemi li ha sperimentati sulla propria pelle Rigamonti che ci racconta del tentativo fatto con l’associazione di un collega. “All’uscita del decreto legge sui finanziamenti abbiamo visto la presenza di una voce “associazioni” che lasciava spazio a diverse interpretazioni. Con l’associazione sportiva di un mio collega abbiamo provato a vedere se potevamo accedere al credito e la banca ci ha mandato i moduli dicendo che si poteva fare. Abbiamo compilato la modulistica ed allegato documenti ma la banca ci ha detto che serviva la PEC, cosa non vera sotto i 25.000 euro - racconta le prime difficoltà Rigamonti - Alla fine abbiamo mandato tutto tramite il commercialista. Dopo cinque giorni la banca ci manda un nuovo modulo specifico per le associazioni sportive. In quel momento eravamo positivi perché comunque c’era un qualcosa di dedicato, quindi compiliamo e alleghiamo nuovamente tutto. Passano altri quattro giorni e ci arriva una mail dove dicono di non poter accettare la nostra richiesta perché il decreto legge non lo prevede per le associazioni sportive”.
Si conclude dunque con un nulla di fatto il tentativo e le critiche sono diverse: “Questo decreto è difficile da interpretare, ma è assurdo che non riesca a farlo una banca che ci ha fatto andare avanti con la pratica. Per le associazioni non si sta facendo niente quando quindici giorni fa ci avevano garantito il contrario. Sarà una strage, tante associazioni sportive chiuderanno. Ci sono da igienizzare strutture e da preparare i campi in terra rossa senza soldi, vorrei capire il ministro dello sport a cosa pensa; ha dato buca alla FIT in occasione della videoconferenza e sembra disinteressato. Ad oggi è un dato di fatto che interessa solo il calcio e tutto il resto è in secondo piano”.