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Dolore, rabbia ed incertezza: Nadal e la marcia di avvicinamento al Roland Garros

Il racconto della settimana romana di Rafael Nadal e le incertezze nella marcia di avvicinamento al Roland Garros

Foto Felice Calabrò

Il dolore al piede? No, non viene. È lì tutto il tempo”. In conferenza stampa pochi istanti dopo la stretta di mano con Shapovalov, Rafael Nadal ha spiegato con una frase qual è il problema che ormai si porta dietro da anni. Nessuna soluzione per lo spagnolo, che fin dal suo arrivo a Roma, ha fatto capire che la marcia di avvicinamento al Roland Garros non sarebbe stata agevole e trionfale. Rientrato a Madrid dopo sei settimane senza toccare la racchetta, stop impegnativo da affrontare nel vivo della stagione, Nadal si è presentato in Italia con più dubbi del solito. Le motivazioni per continuare sono quelle di sempre: voglia di divertirsi ed essere competitivo finché le motivazioni personali sono alte, sicuramente nessuna influenza esterna. Gli Internazionali BNL d’Italia 2022 di Nadal fuori dal campo sono iniziati con una domanda sul trionfo di Carlos Alcaraz a Madrid, tema ricorrente ed affrontato sempre con meno entusiasmo, un po’ per ridondanza, un po’ per voglia di pensare solo a se stesso.

La folla del Foro Italico ha accolto il 21 volte campione slam con entusiasmo e ha popolato ogni suo allenamento, anche se dal campo si era già avuta la percezione che le cose non andassero per il meglio. Problemi con il dritto, movimenti strani con la spalla e smorfie varie a manifestare il proprio disappunto, non il massimo, al netto della consapevolezza di dover rimettere in moto quella che lui stesso ha definito una macchina. L’esordio sul centrale contro Isner fila liscio, l’ideale per Rafa, poco sollecitato ed incline a giocare bene contro i big server. Il trionfo è netto, anche se forse non è sufficiente per saggiare la propria condizione. Pochi minuti dopo la vittoria contro l’americano, Nadal decide a sorpresa di tornare in campo per un allenamento su Campo 2, che viene subito assalito dai presenti, per dare vita ad uno dei momenti più iconici dell’edizione del torneo. Nessuna mancanza di rispetto per l’avversario, ma la volontà di sfruttare ogni istante possibile dato l’approccio frettoloso al Roland Garros. Nadal ha parlato di obiettivi a medio e lungo termine, ma la priorità è giornaliera e dopo un match che non gli ha fatto spendere troppe energie, un po’ di campo extra era ciò che poteva aiutarlo a stare meglio.

Nella giornata di ottavi di finale è poi arrivata la frenata contro Denis Shapovalov che ha rimesso tutto in discussione. A preoccupare non è tanto la sconfitta, nonostante un primo set dominato dall’iberico, ma i feedback arrivati da Nadal nel post gara. La rabbia ed il nervosismo durante la sfida hanno fatto percepire il disagio dello spagnolo, che in più istanti si è beccato con il pubblico, arrivando anche a scagliare via una pallina dopo che qualcuno ha interrotto il suo lancio di palla urlando “Forza Roger”. Da quando sono tornato faccio fatica ad allenarmi come vorrei per più giorni di fila - ha spiegato Nadal a caldo -. Per competere ai massimi livelli è necessario muoversi bene. Mi dispiace perché avevo iniziato meglio dell’altro giorno, ma dopo aver provato sensazioni positive il dolore è tornato a picchiare forte. Di base ho sempre male, ma in dei giorni la situazione è più gestibile di altri”. Il pensiero adesso si sposta verso il Roland Garros, ma una risposta ancora non c’è, e se Nadal dovesse partecipare lo farebbe per la prima volta senza essere nel novero dei favoriti.

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