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di Tommaso Vitali
17 September 2022

Coppa Davis, Matteo Berrettini: "Contro Baez ho giocato alla grande". Poi si emoziona pensando a Federer: "Non dimenticherò mai quel match a Wimbledon"

Le parole in conferenza stampa del romano, tra buone sensazioni e il commosso ricordo del match disputato con Roger Federer agli ottavi di finale di Wimbledon 2019

Foto Felice Calabrò 

Matteo Berrettini ha aperto alla grande la serie con l'Argentina, poi terminata con la vittoria per 2-1 degli azzurri, dominando il match con Sebastian Baez. "So di aver giocato una grande partita, ma sapevo di dover giocare così per batterlo. Ho iniziato meglio rispetto all'altro giorno, più aggressivo e con un livello di attenzione più alto" - ha dichiarato il romano in conferenza stampa dopo la partita, terminata in un'ora e 11 minuti con lo score di 6-2 6-3.

"Nonostante i tanti infortuni posso esser soddisfatto della mia stagione sino a qui, ho raggiunto la semifinale in Australia e vinto due tornei sull'erba dopo l'operazione alla mano; poi i quarti di finale agli US Open - ha continuato -. Non sono deluso dai risultati, ma dal fatto che non sono riuscito a dare tutto quello che avevo. Il tennis è fatto così, i momenti difficili della mia carriera sono legati al fisico ma quei momenti lì mi hanno dato la forza di reagire e penso oggi di aver messo in campo questa forza per me e per l'Italia".

Infine, emozionato, ha voluto ricordare quel match giocato a Wimbledon con Roger Federer: "Ho preso una sveglia clamorosa quel giorno (ride, ndr). È stato un momento che porterò sempre con me, ho giocato nel suo torneo sul suo campo contro il mio idolo. Mi vengono i brividi, non avrei mai pensato di poter giocare quel tipo di partite. La mia carriera è stata molto veloce, mi sono ritrovato catapultato in poco tempo ad un livello che non mi aspettavo e quindi ho affrontato quell'esperienza con la gioia nel cuore, quasi fregandomene del risultato. Ho passato tante domeniche a guardalo giocare finali, mai avrei pensato di giocare con lui lì. È una cosa che mi porterò sempre dentro e che racconterò a figli e nipoti".

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