Dall’altro lato del tabellone, il protagonista assoluto è Novak Djokovic: “Non ho visto la prima partita di Nole contro Tsitsipas. Era troppo tardi. Stavo cenando o riposando. Però ho visto un po’ di quella contro Rublev e mi è sembrato in grande forma. Voglio dire che mi sembra che si trovi in grande condizione sia fisica che mentale. Credo che quest’anno, in cui non ha giocato tanto, si sia preparato molto per questo evento. Sono sicuro che sia pronto. In quanto al tennis, credo che su questa superficie sia il miglior giocatore al mondo. Come ho detto, senza voler offendere Carlos che si trova al primo posto, se dovessi avere una superficie dura indoor e sceglier un giocatore dalla cui vittoria dipendesse la mia vita, sceglierei Novak. Spero di poter giocare contro di lui, significherebbe essere arrivati in finale.
Sono stati in tanti a dire che Casper Ruud non era in condizione, in questo finale di stagione: “Credo che lo US Open sia stato un torneo duro dal punto di vista sia fisico che mentale. Mi sono divertito tanto, ma dopo un’esperienza così ci si sente stanchi. Cinque giorni dopo la finale stavo giocando la Davis in Norvegia e una settimana dopo la Laver Cup a Londra, per poi andare in Asia. Ho scelto un calendario troppo pieno e mi sono sentito stanco e senza energia. Troppe zone orarie diverse, cambi di continente, ero stanco, però avevo pianificato di giocare questi eventi prima dello US Open, quindi mi sono sentito in obbligo di andare in Asia. Non avevo mai giocato prima a Tokyo, né in Corea. Volevo provare”. La stagione indoor, invece, non è andata come previsto: “A Basilea e a Parigi non ho giocato bene come avrei voluto, non perché fossi stanco però. Qui sono in semifinale per aver giocato delle grandi partite ed è un buon risultato per me chiudere bene l’anno. Certamente mi piacerebbe fare un passo ulteriore rispetto all’anno scorso, vedere se riesco ad arrivare in finale, per cui cercherò di giocare bene. Mi sento pronto fisicamente e mentalmente per questo. Sarò pronto per mettercela tutta sabato.”