Berrettini: "Battere Murray è più difficile di quanto possa sembrare"

Le parole di Matteo Berrettini dopo il successo che gli ha permesso di approdare ai quarti di finale nell'ATP 500 del Queen's

Foto Ray Giubilo

Già che qualcuno si stia chiedendo se io possa provare o meno a vincere Wimbledon è qualcosa di significativo”. Matteo Berrettini esordisce così in conferenza stampa dopo la vittoria su Andy Murray, rispondendo ad una domanda proprio sulle parole dello scozzese, precedentemente interrogato sulle chance che l’azzurro potrà avere ai Championships: Sono d’accordo con Andy, la risposta è qualcosa che devo migliorare perché è fondamentale, specialmente sull’erba dove è difficile avere chance nell’arco del match. Nonostante questo però credo stia già migliorando, poi naturalmente non sarò mai un Murray o un Djokovic in questo. Per vincere slam poi servono anche altre cose e vedremo, ma non nego che ormai nella mia testa sono questi gli obiettivi che mi pongo”. Il match si è concluso il punteggio di 6-3 6-3, ma il romano chiede di non sottovalutare le difficoltà che si è trovato a fronteggiare: “Battere Murray seppur non al meglio, è una bella sensazione. Da fuori forse poteva sembrare semplice, ma se non fossi stato sul pezzo la partita si sarebbe potuta complicare. Nell’arco della sfida lui ha avuto delle chance e poi dalla sua ha sempre l’esperienza e le qualità tennistiche”.

Berrettini, impegnato al Queen’s come prima testa di serie, nei quarti di finale affronterà un altro atleta di casa, Daniel Evans: Evans si adatta bene all’erba perché è un giocatore rapido, usa bene lo slice e sa giocare a rete. La partita di oggi però ha confermato che il servizio fa tanto la differenza, quindi se non si entra nello scambio non serve essere troppo mobili. Ad ogni modo penso di avere a mia volta delle armi per metterlo in difficoltà”. Matteo ha poi concluso parlando dell’Olimpiade, in particolare delle rigide norme restrittive che gli atleti dovranno rispettare durante la permanenza a Tokyo: “Andare all'Olimpiade è sempre stato un mio sogno. Sicuramente le restrizioni che troveremo in Giappone inficeranno un po' sull'esperienza complessiva, però alla fine è un torneo e andrà giocato. Comunque le cose stanno migliorando, quindi speriamo che queste siano le ultime bolle”.

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