Australian Open 2022, parte la corsa al visto: bolla per chi arriva dal 27 dicembre?

Secondo quanto raccolto da IL Tennis Italiano, nella richiesta della lettera d’invito nel paese a Tennis Australia, i giocatori sono tenuti ad indicare la data di arrivo nel paese. Tra le opzioni del modulo è presente la voce “bolla”, la scelta è attualmente obbligatoria per chi arriverà dal 27 dicembre in poi

Foto Ray Giubilo

Mentre la stagione 2021 volge al termine con il rush che porterà alle Nitto ATP Finals di Torino, il mondo tennistico inizia ad interrogarsi sulla prossima stagione. Per il secondo anno consecutivo tiene banco la questione australiana, dopo qualche mese di tregua è infatti ripartito il braccio di ferro tra ATP/WTA/ITF e Stato di Victoria. La potenziale apertura alla partecipazione di atleti non vaccinati, emersa da una lettera mandata dalla WTA alle giocatrici, ha già trovato la resistenza del Premier Daniel Andrews, che si è espresso senza mezzi termini: “Non chiederò a spettatori ed addetti ai lavori vaccinati di presenziare ad un evento dove i giocatori non lo sono. Voglio essere molto chiaro: il mio governo non farà eccezioni per i tennisti non vaccinati”. A prescindere dalla decisione finale, è chiaro sin da subito che per gli atleti vaccinati la trasferta aussie sarà tutta un’altra musica rispetto a quella del febbraio 2021 e a quella che potrebbe potenzialmente spettare ai colleghi non vaccinati.

Tra tanti punti di domanda, si è invece sciolto il nodo legato alle qualificazioni. Dopo l’unicum di Doha e Dubai, si tornerà a Melbourne Park. Unanimità di pareri tra giocatori e giocatrici, che nella passata stagione hanno pagato la differenza di condizioni ed il mese che ha separato la disputa dei due tabelloni. Un vero e proprio pericolo scampato a sentire le opinioni dei protagonisti.

Con il doppio dei giocatori pronti ad imbarcarsi rispetto alla passata stagione, lo swing australiano si ripresenta dunque come il banco di prova più arduo per la macchina organizzativa del tennis. In attesa di vedere ogni riserva sciolta, per i partecipanti ed i rispettivi team è già partita la prima fase, quella di richiesta del visto. La procedura è naturalmente indispensabile, ed indifferentemente dallo stato vaccinale attuale, va svolta in tempi snelli; idealmente buona parte degli accreditati dovrebbero ricevere il visto tra la terza e la quarta settimana di novembre.

Secondo quanto raccolto da IL Tennis Italiano, nella richiesta della lettera d’invito a Tennis Australia, i giocatori sono tenuti ad indicare la data di arrivo nel paese. Tra le opzioni del modulo è presente la voce “bolla”, scelta attualmente obbligatoria per chi arriverà dal 27 dicembre in poi (da vedere se dopo ulteriori riunioni saranno fatti passi indietro). Contrariamente a quanto trapelato inizialmente inoltre, da quella data sarà possibile atterrare in Australia solamente con uno dei voli charter messi a disposizione dall’organizzazione. L’opzione bolla lascia attualmente molto spazio alla fantasia, non essendo noti i dettagli, anche se verosimilmente potrebbe assomigliare a quelle viste negli altri slam del 2021. A meno di tre mesi dal torneo, restano tanti nodi da sciogliere. La corsa al visto è partita, ma ciò che attende i protagonisti del tour nella terra dei wallabies resta un mistero.

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