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La lezione di Berrettini e Santopadre

Prima la formazione, poi i risultati. È il mantra che Vincenzo Santopadre ha trasmesso a Matteo Berrettini negli anni della crescita, diventato la chiave per costruire un giocatore dal futuro assicurato. Il successo del loro progetto è la risposta a un mondo animato solo dalla ricerca del risultato. Tutti vogliono arrivare prima, loro hanno preferito arrivare meglio.

Con Berrettini l’Italia può sognare in grande

Matteo Berrettini completa il suo capolavoro a Gstaad: gioca una finale magistrale contro Roberto Bautista Agut, lo doma in due set e a 22 anni e tre mesi si regala il primo titolo ATP. Un successo impressionante per qualità e continuità, che ribadisce le enormi possibilità del ragazzone romano. C'è più di un motivo per credere che la sua scalata sia solo all'inizio.

La ricetta (vincente) di coach Santopadre

Oltre ai meriti del ragazzo, la crescita di Matteo Berrettini ha un grande artefice: coach Vincenzo Santopadre. Ha preso un ragazzo poco considerato e con grande attenzione l'ha reso la più grande speranza del nostro tennis. Invece di badare ai risultati ha costruito un progetto a lungo termine, che sta pagando anche oltre le aspettative.

Berrettini come Seppi, ma con un anno d’anticipo

Fognini ha giocato la prima finale ATP a 25 anni, Seppi a 23 anni e mezzo (proprio a Gstaad), mentre Matteo Berrettini ce la fa a 22 anni e 3 mesi. Con un altro match perfetto il gigante romano fa fuori anche Jurgen Zopp, e si regala un posto in finale allo Swiss Open.

Adesso è il turno di Matteo Berrettini

Le tante vittorie di qualità degli ultimi mesi non erano state casuali: Matteo Berrettini raccogli i frutti del buon momento a Gstaad, dove conquista la sua prima semifinale nel Tour. Il gigante laziale domina il match contro Feliciano Lopez in poco più di un'ora, e sabato sarà favorito contro Zopp o Bagnis. In tre incontri non ha ancora perso il servizio.

Fognini saluta la terra con una sconfitta

Fabio Fognini non riesce a dare continuità al titolo della scorsa settimana a Bastad, e cade all'esordio allo Swiss Open di Gstaad, dove da prima testa di serie difendeva il titolo del 2017. Il ligure si arrende al qualificato Jurgen Zopp, più bravo ad adattarsi alle condizioni di gioco, e dice arrivederci alla terra battuta. La prossima settimana sarà in Messico.

Berrettini super sulle Alpi: battuto Rublev

Arriva da Gstaad il primo quarto di finale di Matteo Berrettini nel circuito ATP. Il romano aveva fallito la chance sette giorni fa a Bastad, ma era solo questione di tempo. In Svizzera fa fuori in due set Andrey Rublev, gestendo alla perfezione un match tutt'altro che semplice, e conferma progressi sempre più interessanti. Può fare altra strada.

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