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IL NUMERO DI GIUGNO: TOP 10

Oggi l’Italia, grazie a Fabio Fognini, torna ufficialmente nella top 10 mondiale. E il nuovo numero di Tennis Italiano ha come cover story proprio i 164 giocatori capaci nella storia di raggiungere questo obiettivo

Spagna: 14 arresti per illeciti e corruzione

La Guarda Civil ha ultimato un'indagine che ha portato a 14 arresti: sgominata una presunta organizzazione che si reclutava tennisti per ottenere guadagni illeciti tramite le scommesse. Furti di identità e prestanome consentivano alla stessa persona di gestire più account. Tra i leader, un mafioso armeno e l'ex n.236 ATP Marc Fornell.

Radiazione e 500.000$ per gli Alekseenko

Il Tribunale Indipendente, chiamato a giudicare sui casi di corruzione, ha squalificato a vita i gemelli ucraini Gleb e Vadim Alekseenko. Colpisce l'entità della sanzione: 250.000 dollari a testa. Come mai altri squalificati a vita se l'erano cavata senza multe? Per adesso, il pugno duro arriva soltanto per i carneadi.

Scommesse: tre arbitri squalificati a vita

Non solo giocatori: la Tennis Integrity Unit ha sanzionato tre giudici di sedia thailandesi. Lavoravano nel circuito Futures e avevano il vizio di scommettere: sfruttavano la loro posizione per manipolare i punteggio sul livescore ufficiale. Se è arrivata a loro, la TIU ha certamente gli strumenti per scovare qualsiasi illecito…

Accanimento TIU: Bracciali sarà processato!

L'INTERVISTA – Nonostante cinque processi e un'assoluzione piena, la vicenda disciplinare riguardante Daniele Bracciali non è finita: la prossima settimana, l'aretino sarà processato a Londra dalla Tennis Integrity Unity. “Tutto verterà su una partita che è già stata sviscerata – dice Bracciali, di nuovo top-100 ATP – mi sembra accanimento”.

La Tennis Integrity Unit punisce un altro carneade

Otto mesi di squalifica e 7.000 dollari di multa (con metà della pena sospesa) per il tedesco Luca Gelhardt, numero 1.065 ATP, giocatore di terza-quarta fascia. Ha effettuato 280 scommesse su tre account diversi, dal 2012 al 2015. Significa che la TIU è davvero in grado di “beccare” tutti, o che è molto complicato scovare nomi più noti?

Match-Fixing: è il turno di Patricio Heras

Un altro argentino finisce nella rete della Tennis Integrity Unit. Patricio Heras, n.306 ATP, è stato ritenuto colpevole di aver truccato una partita e non aver denunciato varie richieste di corruzione. Alcuni indizi fanno pensare che il suo caso sia collegato a quello di Nicolas Kicker.

Il tweet incriminato di Robert Farah

Nel giorno delle semifinali di Wimbledon, la Tennis Integrity Unit ha comunicato la squalifica (subito sospesa) a Robert Farah per aver pubblicizzato, via Twitter, un'agenzia di scommesse. Riconosciuta la buona fede del giocatore, qualcuno ironizza sul fatto che la TIU avesse bisogno “di un caso facile”.

Sospetto match-fixing anche a Wimbledon!

Lo spettro della corruzione si spinge fino al torneo più importante del mondo. Pinnacle Sport ha segnalato alle autorità il match di doppio con in campo Sousa-Mayer contro Marrero-Verdasco, vinto dai primi. È la seconda volta che il nome di Marrero viene associato a qualche sospetto. Due anni fa, tuttavia, fu totalmente scagionato.

Kicker, la maxi-squalifica e “l’infame”

6 anni (di cui 3 sospesi) e 25.000 dollari di multa: è la pena per Nicolas Kicker, ritenuto colpevole di aver aggiustato due partite nel 2015, oltre a non aver collaborato alle indagini. “Sono innocente, andrò al TAS di Losanna. È stato un tennista argentino ad accusarmi”. Certo, il filmato del match contro Giovanni Lapentti non gioca a suo favore….

Corruzione: Kicker giudicato “colpevole”

L'argentino, numero 84 ATP, diventerà il giocatore di più alta classifica ad essere squalificato per per aver violato l'integrità del gioco. Nel 2015 non ha denunciato due tentativi di corruzione, poi non ha collaborato con le indagini. Il Tribunale lo ha già ritenuto colpevole: in attesa di giudizio, è già stato sospeso.

Scoop: l’indagine su Yevgeny Kafelnikov

Il Telegraph ha avuto accesso a documenti riservati dell'ATP, risalenti al 2005. Le scommesse sulla sconfitta di Kafelnikov contro Fernando Vicente, a Lione 2003, furono effettuate da una persona a lui vicina. A causa di un vuoto normativo, tecnicamente non ci fu violazione delle regole. Però due settimane dopo si è ritirato.

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