Una prova maiuscola del tennista romano contro l’ex numero tre al mondo e semifinalista a Parigi nel 2022: secco tre a zero e sesta vittoria consecutiva

Foto di Ray Giubilo

Un super Flavio Cobolli fa la voce grossa all’esordio del Roland Garros e avanza rapidamente al secondo turno! Tutto facile per il tennista romano nella vittoria su Marin Cilic, arrivata con il punteggio di 6-2, 6-1, 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco e che lo proietta alla sfida contro Auger-Aliassime o il connazionale Arnaldi. Forte del successo ottenuto ad Amburgo e sulle ali dell’entusiasmo, Cobolli gioca una partita tutta in spinta e propone il meglio del suo repertorio, facendo letteralmente impazzire il croato soprattutto con la soluzione del rovescio lungo linea che lo ha sempre lasciato fermo.

Bastano pochi minuti per capire quale sia il canovaccio tecnico della partita: Cilic infatti non ha voglia di mettersi a scambiare con il suo avversario – per evitare un dispendio di energie che lo andrebbe solo a danneggiare – con i punti che si risolvono quasi sempre prima dei nove colpi. La volontà di tirare a tutta del giocatore croato però non sembra essere vincente, soprattutto se si unisce a questa un rendimento disastroso con la prima di servizio: soltanto il 25% di prime palle in campo nel primo set, che pure portano in dote tre punti su quattro ma è davvero troppo poco consistente con i colpi di inizio gioco. Cobolli dal canto suo interpreta al meglio una partita votata all’attacco e consapevole di essere lui a decidere l’andamento degli scambi, mettendosi a rispondere spesso molto lontano dalla linea di fondo campo e diversificando i suoi colpi. Il risultato del primo parziale è un netto 6-2 con doppio break a favore del tennista romano, che parte così nel migliore dei modi.

La spinta propositiva dell’azzurro non viene meno neanche nei due successivi parziali, favorito da un Cilic che con il passare dei minuti trasmette sempre meno fiducia anche con il linguaggio del corpo. A una prova insufficiente del croato al servizio corrisponde una solidità che non sempre è appartenuta a Cobolli nel tenere i propri turni di battuta: 64% di punti vinti con la prima nel secondo set su una prima di servizio che entra poco più di una volta su due, riuscendo a salvare le uniche due palle break arrivate nel secondo gioco. Il passivo è ancora più severo per l’ex numero tre del mondo nel secondo parziale, con tre break subiti e la sensazione di rimanere in campo più per dovere di firma che altro. Il terzo set ha infatti poco altro da raccontare se non una timida reazione di Cilic – che tiene i primi due turni di battuta del parziale – stroncata sul nascere dall’azzurro che dal 2-2 vince quattro dei successivi cinque giochi. Nota di merito per Cobolli che chiude la partita con 28 vincenti a fronte dei 33 non forzati dell’avversario, numeri che raccontano in maniera piuttosto evidente il match.