Match perfetto del bolognese, che all’esordio a Parigi spazza via Steve Darcis in tre rapidi set, senza concedere palle-break. Ora trova Troicki, con cui ha perso due volte quest’anno. Ma sulla terra è lui il favorito, con Ferrer nel mirino.Nelle prime due giornate di Roland Garros hanno vinto cinque italiani, ma nessuno è piaciuto come Simone Bolelli. Il bolognese ha inaugurato la partnership con il neonato tandem Galimberti-Torresi vincendo un gran bel match contro il belga Steve Darcis, annichilito di vincenti per un’ora e mezza abbondante. Quando Simone gioca così, è uno spettacolo per gli occhi. Ordinato, attento, preciso, ma soprattutto devastante nei colpi di rimbalzo. Bomba col servizio, bomba col diritto ad aprirsi il campo, e vincente dall’altra parte. Il tutto apparentemente senza difficoltà, come se dall’altra parte ci fosse uno sparring qualsiasi, e non uno che – classifica alla mano – gli invidia solo una quindicina di posizioni, e a differenza sua due titoli ATP li può ammirare ogni volta che mette piede nel salotto di casa. Eppure, sulla terra parigina si è visto uno scarto di livello abissale, con il piccolo tennista belga apparso completamente a corto di armi. Sempre in svantaggio, scuoteva la testa a ripetizione ma non si è nemmeno scaldato troppo: sapeva che non c'era nulla fare. Emblematico il suo volto nella pausa fra secondo e terzo set: messa da parte la determinazione che gli è valsa il soprannome di ‘shark’ (squalo), si è guardato in giro spaesato, con gli occhi di chi non sa bene cosa stia succedendo. Al rientro dopo un mese di stop per un problema al polso accusato a Istanbul, l’ex matador di Nadal a Wimbledon poteva fare affidamento su due precedenti favorevoli e una varietà che può dar fastidio, ma oggi Bolelli non se n’è nemmeno accorto. È entrato a gamba tesa su ogni palla, sbagliando pochissimo senza distrarsi mai.
TROICKI PER RIPETERE IL 3° TURNO DEL 2008
Risultato: un saldo di + 24 fra vincenti (38) ed errori gratuiti (14) e tanto basta per raccontare buona parte del loro match, programmato sull’anonimo Campo 16 ma comunque seguito da un buon numero di spettatori. Se ci aggiungiamo che il belga è arrivato a 30 in risposta in sole tre occasioni, e Simone non gli ha mai permesso di andare oltre, ecco raccontato il 6-3 6-4 6-3 che ha spalancato di nuovo le porte del secondo turno all’azzurro, come già nel 2014 dopo una vittoria simile contro Andrea Arnaboldi. Lo scorso anno trovò sulla sua strada David Ferrer, stavolta potrebbe incontrarlo un turno più in là, traguardo che significherebbe eguagliare il suo miglior risultato di sempre in uno Slam. Quei sedicesimi raggiunti per la prima volta proprio a Parigi, nel lontano 2008, quando batté Baghdatis e Del Potro prima di mancare una buona chance contro Michael Llodra, non proprio un terraiolo doc. Poi li ha ripetuti solo a Wimbledon, in ben tre occasioni, ma potrebbe esser giunta l’ora di fare il bis a Parigi. Il prossimo ostacolo si chiama Viktor Troicki, passato 6-3 6-1 6-7 6-1 sul tedesco Jan-Lennard Struff. Uno che quest’anno Simone si è già trovato di fronte due volte, ed è uscito in entrambi i casi a testa bassa, ma sempre per pochi punti e soprattutto sempre sul cemento, fra Sydney e Miami. Le statistiche dicono che l’allievo di Jack Reader i suoi migliori risultati Slam li ha colti proprio dentro ai cancelli dello Stade Roland Garros, arrivando due volte agli ottavi, ma affrontarlo sulla terra è comunque un vantaggio da sfruttare.
ROLAND GARROS – Primo turno
Simone Bolelli (ITA) b. Steve Darcis (BEL) 6-3 6-4 6-3
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