In perfetta parità ora lo score degli incontri disputati da Sonego che si sono conclusi al quinto e decisivo set: sei vittorie e sei sconfitte

Foto di Ray Giubilo

Mastica amaro Lorenzo Sonego, che nonostante si sia trovato a disputare la più classica delle maratone è uscito sconfitto all’esordio agli US Open. Tristan Schoolkate ha infatti conquistato il passaggio al secondo turno imponendosi con il punteggio di 6-3, 7-6(8), 1-6, 1-6, 7-6(6) dopo quattro ore e ventuno minuti di gioco. Il tennista australiano è riuscito a portare a casa la vittoria nonostante l’importante passaggio a vuoto subito tra terzo e quarto set, ritrovando le energie proprio nel momento cruciale dell’incontro. Sonego può sicuramente rammaricarsi di non aver sfruttato il break di vantaggio nel quinto set, dove la maggiore esperienza e l’abitudine a giocare match così lunghi avrebbe potuto far pendere l’ago della bilancia in suo favore.

Il match tra Sonego e Schoolkate è la perfetta rappresentazione della filosofia hegeliana: tesi, antitesi e infine sintesi. Sì perché nei primi due parziali il pallino del gioco è stato completamente nelle mani del giocatore australiano, che ha sorpreso Sonego con la sua brillantezza e quella imprevedibilità che aveva dimostrato in Australia nel match con Sinner. Il piemontese avrebbe nel secondo la possibilità di pareggiare – cinque i set point mancati complessivamente – ma Schoolkate sale due set e sembra essere a un passo dal secondo turno. Ecco però giungere l’antitesi, che soprattutto nei match giocati al meglio dei cinque set spesso e volentieri pende dalla parte di chi è più abituato a giocare match sulla lunga distanza: un vero e proprio crollo sul piano fisico per l’australiano, che tra terzo e quarto set conquista appena due game e consente a Sonego di rientrare prepotentemente nel match. Il piemontese ha ridotto notevolmente il numero di non forzati – 7 tra terzo e quarto contro i 17 dei primi due – e un rendimento al servizio cresciuto sia in termini di prime in campo che di punti vinti con la seconda (sempre oltre il 50% a eccezione del primo set).

E infine giunge la sintesi, che volgarmente può dirsi un set che si gioca “punto a punto”. Sonego anche in questo caso si porta avanti di un break – in un game rocambolesco con il tabellone a disturbare il gioco – ma è un vantaggio che dura appena un paio di minuti, con l’australiano che si riprende immediatamente il break concesso per ricucire lo strappo, 3-3. Una fase interlocutoria dell’incontro, comprensibile dopo quasi quattro ore di match, porta i due giocatori a tenere i successivi turni di battuta piuttosto agilmente, con Schoolkate che sembra aver superato qualche guaio fisico e ha ripreso a macinare chilometri in campo. Sonego si ritrova così a dover servire per rimanere nel match in ben due occasioni, e nonostante la pressione – e l’inevitabile stanchezza – riesce a districarsi con successo e salvando un match point nel dodicesimo si gioca si trascina al super tie-break. Due errori di dritto commessi nelle fasi centrali complicano ulteriormente i piani di Lorenzo, che si ritrova sotto 2-6 e con una piccola montagna da scalare: nonostante il passante subito nel punto successivo ha dimezzato lo svantaggio, Schoolkate è stato abile a rimanere concentrato una volta tornato a servire avanti 6-5, conquistando quattro degli ultimi cinque punti dell’incontro che valgono il successo finale.