Il numero 1 del mondo ha espresso alcune considerazioni non banali dopo aver staccato il pass per i quarti a Parigi

PARIGI – Nulla sembra scuotere il gioco meccanico e potente di Jannik Sinner, e non ci è riuscito neanche Rublev, rimandato in castigo con tre set sul groppone malgrado una dignitosissima prova di resistenza alle bordate dell’altoatesino. Anche il self control del nostro sembra imperturbabile, ma lui di fronte a questa affermazione replica con una fiera opposizione. «Non sono così tranquillo, dentro di me quando gioco c’è una tempesta. Il tennis è uno sport molto mentale per cui cerchi di non rendere evidenti le tue difficoltà. All’inizio della carriera mostravo di più ai miei avversari la tempesta che avevo dentro, ora gestisco meglio queste situazioni».
Dopo più di mezzo secolo (Panatta e Bertolucci nel 1973) ci ritroviamo con due italiani nei quarti di finale a Parigi. «E’ bello far parte di questo pezzo di storia, sono contento per Lorenzo, ha trovato stabilità dentro e fuori dal campo ed è un giocatore fortissimo. Il suo gioco mi piace molto, è un tennis diverso dal mio e forse anche più bello da vedere». Esaurita in fretta l’analisi della partita con Rublev («Sono felice del livello del mio gioco, l’atteggiamento e l’intensità sono state quelle giuste, mentalmente mi sono sentito libero»), Jannik prova a spiegare il match dei quarti con Bublik. «Sarà una sfida completamente diversa, lui sta servendo bene, sta colpendo bene da fondo. Per battere Draper in questo periodo vuol dire che ha fatto tutto molto bene».
Un anno fa diventava numero 1 del mondo, questo primato non l’ha più perso, ma Jannik si schermisce: «Sono contento, in questo periodo sono successe tante cose ma io non sono cambiato. L’obiettivo deve rimanere quello di cercare di migliorarmi, sempre, e questo abbiamo fatto. Sulla terra, per esempio, sto giocando un buon tennis e sento di essere migliore in molte cose».
Chiusura con il 2 giugno, gli chiedono se è orgoglioso di avere vinto nel giorno dedicato alla festa della Repubblica e Jannik si chiude in difesa a modo suo: «Beh, io sono concentrato sul torneo, grazie comunque per l’informazione…».