Il divorzio dei nostri numeri uno da figure fondamentali del proprio staff è stato forse preso con troppo leggerezza? E l’infortunio di Jannik, ora alle prese con i quarti, come verrà gestito?

Jasmine Paolini fuori da Wimbledon, Jannik quasi. I nostri numeri uno inciampano, o rischiano di inciampare su un filo d’erba, che però non è quello dei campi di Church Road. In ballo ci sono scelte prese forse con una dose di leggerezza, e nel momento sbagliato. Jasmine ha deciso di separarsi a marzo da Renzo Furlan, il coach che l’ha portata dal nulla a due finali Slam e al n.4 in classifica, per affidarsi – un po’ al buio? – a Marc Lopez. Un rapporto che non è durato nemmeno tre mesi, naufragato sugli scogli di due sconfitte pesanti, a Parigi e a Londra. «Ora devo resettarmi», ha spiegato Jasmine. «E pensare bene a che fare». Il suo box negli ultimi mesi è sembrato un filo troppo affollato, e forse serve chiarezza anche del definire i ruoli. Se Jas crede che Sara Errani possa coprire anche quello di coach ufficiale, oltre che di tecnico ‘ombra’ – e perché no? in effetti – allora diventa inutile cercare un ‘raddoppio’. Un’altra soluzione potrebbe essere tornare all’antico, ri-affidarsi a Furlan, che però al momento sembra tentato da una nuova avventura a fianco di Tyra Grant.
Poi c’è Jannik, che ancora più spericolatamente ha silurato preparatore e fisioterapista alla vigilia dell’appuntamento più importante e prestigioso dell’anno. Qualcosa di grave evidentemente è successo. Ma così grave, irreparabile, definitivo da esporsi al rischio, che puntualmente si è tradotto in realtà, di trovarsi a fronteggiare un infortunio senza i propri ‘meccanici’ di fiducia? E’ vero che l’Atp mette a disposizione fisioterapisti di valore, che però sono come l’avvocato d’ufficio: magari disponibile e competente, ma fatalmente non esperto della pratica. Tutti i fisici sono diversi, e quei prototipi delicatissimi che sono i corpi dei campioni hanno bisogno di chi li conosca nei minimi dettagli. Gli atleti, per carità, sono liberissimi di ingaggiare e licenziare chi vogliono: quando manca il feeling può diventare controproducente trascinare rapporti logorati. Ma il timing è importante in tutto, non solo in campo e certe scelte cruciali andrebbero fatte avendo già un piano B pronto. Cosa che, al momento, né Jas né Jan sembrano avere a portata di mano.


