Il n. 1 del mondo affronta al secondo turno l’australiano Alexei Popyrin, vittorioso nel loro unico incontro nel 2021. L’anno scorso, a New York, Alexei sorprese tutti sconfiggendo Novak Djokovic

Un secondo turno non proprio agevole per Jannik Sinner, almeno sulla carta. Sul suo cammino verso la difesa del titolo, ora c’è Alexei Popyrin, avversario pericoloso e capace di prestazioni di grande livello. Il 26enne di Sydney, attuale n. 36 Atp, alcune settimane fa è riuscito a varcare la soglia della top 20, salendo alla posizione n. 19 ma, soprattutto, ha già sconfitto l’azzurro nel loro unico precedente a Madrid, nel 2021. Un dato, oggi, alquanto relativo ma Sinner dovrà comunque alzare la guardia e fare grande attenzione.
Va sottolineata, inoltre, la vittoria dell’australiano contro Novak Djokovic, esattamente un anno fa a Flushing Meadows, prestazione che gli consentì di approdare agli ottavi di finale, suo miglior risultato negli Slam, replicato poi quest’anno al Roland Garros. L’exploit contro il campionissimo serbo giunse dopo la vittoriosa cavalcata a Montréal, dove Alexei vinse, un po’ a sorpresa, il suo primo sigillo ‘1000’.
“Arrivai al match contro Djokovic in grande fiducia per la vittoria in Canada ma anche grazie ai due precedenti disputati con lui, sapevo esattamente cosa fare”, spiega l’australiano al sito dell’Atp, “sapevo come giocare e di dover fare attenzione a non perdere l’occasione nei momenti chiave come mi era successo nelle altre due partite [all’Australian Open e a Wimbledon dello stesso anno, ndr]. Il successo con Novak, allora n. 2 del mondo, resta ad oggi il più importante tra i dieci ottenuti contro avversari in top 10. Alexei ha conquistato finora tre titoli Atp, a Singapore (2021), Umago (2023) e, come detto, a Montréal (2024). Nel 2017, fu il primo australiano a vincere il Roland Garros nella categoria juniores dal 1968 (Phil Dent). Nel 2025, finora, i risultati di maggiore rilievo sono stati i due quarti di finale nei ‘1000’ di Montecarlo e Toronto, gli ottavi a Parigi e i quarti a Ginevra.
Ragazzo timido e discreto, Popyrin è un grande lavoratore; nel 2010 si è trasferito in Spagna e, dal 2017, si allena periodicamente presso la Mouratoglou Tennis Academy. Nonostante i successi della passata stagione, il tennista “aussie” è consapevole di dover ancora acquisire maggiore solidità e raggiungere un rendimento più costante: “Sentivo che potevo farcela [contro Djokovic, ndr]. È stata una buona esperienza, ma ora non ci penso più di tanto; è stato bello ma non mi ha segnato particolarmente. Ripenso molto di più al match successivo contro Tiafoe, in cui ho perso molte occasioni, sarei potuto giungere ai quarti di uno Slam. Sono capace di realizzare grandi punti ma anche di perdere le partite a causa dei miei tanti errori”.
Gran servitore e dotato di un dritto a tratti devastante, Alexei però non sempre riesce a mantenere nel tempo un livello sufficientemente competitivo contro gli avversari più vincenti e ora, a New York, dall’altra parte della rete ci sarà Jannik Sinner: “Negli ultimi sei mesi ho lavorato molto per rendere il mio gioco più solido e più aggressivo” ha ammesso, “devo continuare così. Sento che posso alzare il livello contro i top players; invece, con gli avversari che hanno una classifica inferiore alla mia, tendo a subire un calo nel gioco, questo è stato un problema nella mia carriera. Ma ho fatto un buon lavoro negli ultimi sei mesi ed è un aspetto che voglio continuare a migliorare”.

