Il n. 1 del mondo affronta al terzo turno il tennista ceco, avversario pericoloso, colpitore potente e grande atleta

Jannik Sinner non ha dubbi. In questa fase del torneo, il match di terzo turno contro il nerboruto Jiri Lehecka sarà per lui una prova del nove. Un test importante (dopo la vittoria agevole con Gasquet), da affrontare con la massima attenzione perché, dall’altra parte della rete ci sarà “un avversario molto difficile” ammette nel post-partita “che sta giocando molto bene; fisicamente è forte e colpisce benissimo la palla. C’è da stare attenti e spero di prepararmi al meglio”. Debilitato da un raffreddore da un paio di giorni, il n. 1 del mondo ora sembra sentirsi meglio anche se l’allenamento pre-gara “sarà fondamentale per aumentare l’intensità di gioco in vista della sfida di sabato”.
Classe 2001, il ceco è attualmente n. 34 ATP ma, lo scorso febbraio, ha occupato la posizione n. 22, suo best ranking. Originario di Mlada Boleslav, dall’età di quindici anni si allena nel prestigioso centro tecnico di Prostejov. Si mette in luce per la prima volta nel 2022, a Rotterdam: proveniente dalle qualificazioni, batte l’allora n. 12 del mondo Shapovalov, poi van de Zandschulp e Musetti, per essere fermato in semifinale da Tsitsipas, un exploit che gli consente di varcare la soglia della top 100; chiuderà la stagione in bellezza con la finale alle NextGen ATP Finals di Milano (battuto da Nakashima). Si issa poi in altre due finali, a Winston-Salem (2023) e ad Anversa (2024). Sempre nel 2024, Lehecka conquista il suo primo titolo, ad Adelaide (battendo Draper all’ultimo round); e ce n’è un secondo, nel 2025, a Brisbane (vittorioso con Opelka). L’Australia gli porta decisamente bene anche perché il suo miglior risultato Slam, finora, arriva proprio a Melbourne Park, con i quarti di finale del 2023 (battuto da Tsitsipas). Disputa, inoltre, due ottavi major, a Wimbledon (2023) e ancora all’Australian Open (2025). Diciamo pure che, complessivamente, le superfici veloci gli piacciono assai. Nei Masters 1000 il risultato più prestigioso è la semifinale di Madrid, nel 2024 (persa con Auger-Aliassime). Grande merito all’ascesa di Lehecka va certamente al coach Michal Navratil, che lo segue da quando Jiri aveva diciotto anni; l’allenatore ceco ha più volte sottolineato la predisposizione ai duri allenamenti da parte del suo pupillo; al team si era aggiunto anche Tomas Berdych (idolo d’infanzia di Jiri) in qualità di super-coach, dalla primavera 2023 al settembre 2024. Nonostante la separazione avvenuta l’anno scorso, gli impegni di Coppa Davis li riuniscono tuttora, poiché l’ex n. 4 del mondo è oggi capitano della nazionale ceca. Per le performance atletiche di Jiri, invece, un ruolo essenziale lo ha il preparatore atletico Radek Stepanek che, attenzione, non è lo Stepanek fuoriclasse in doppio che conosciamo tutti, bensì un omonimo.
Nella sfida di oggi a Porte d’Auteuil, Sinner è ovviamente favorito; tre i precedenti anche se gli ultimi due sono i più significativi: a Pechino e a Indian Wells, entrambi nel 2024 e ai quarti di finale, in cui Jannik non ha concesso neanche un set. L’azzurro si era imposto in due set anche nel primo scontro diretto, sulla terra del Challenger di Ostrava, nel 2019. Oltre le statistiche, però, c’è il campo. Come detto da Jannik, il ceco è avversario
potenzialmente molto pericoloso. Preparatissimo dal punto di vista atletico, è uno sportivo nato, tutto muscoli ed esplosività. Del resto, come riporta la scheda biografica del sito ATP a lui dedicata, lo ammette egli stesso: “Sono nato per essere uno sportivo, ce l’ho nei geni”. In effetti, buon sangue non mente, visto che Jiri nasce da una famiglia di sportivi professionisti, con il padre nuotatore e la madre atleta; oltre alla passione incondizionata per il tennis, ama dedicarsi anche al ciclismo e all’arrampicata, senza dimenticare lo sci, cosa che lo accomuna al nostro Sinner. Tra i due, che sono coetanei, c’è infatti un’ottima intesa professionale e amichevole, tant’è che il ceco è stato il primo giocatore con cui si è allenato Jannik al suo arrivo a Roma, dopo i tre mesi di stop. “Con lui mi trovo bene, ci siamo allenati insieme anche a Doha” ha dichiarato Sinner ai microfoni di Eurosport dopo la vittoria con Gasquet.
Altre qualità in comune con l’altoatesino sono senza dubbio la totale dedizione al lavoro, l’inesauribile tenacia e la fiducia in se stessi. A tal proposito, va sottolineato il lungo training di preparazione mentale a cui Jiri si sottopone da anni con un mental coach. Rapido negli spostamenti e assai robusto, Lehecka è capace di sfoderare un tennis solido, completo e consapevole. Non sono un caso, infatti, le sette vittorie (finora) contro avversari Top 10: due con Rublev e Medvedev, una con Dimitrov e Auger-Aliassime e quella contro Carlos Alcaraz, la più significativa, avvenuta quest’anno nei quarti a Doha. Jiri approda al terzo turno dopo aver sconfitto Thompson e Davidovich Fokina; per lui, amante del cemento, una vittoria importante quella contro lo spagnolo (abile sul rosso), a suon di ace (12!) e di vincenti (39), senza contare il 77% dei punti ottenuti con la prima di servizio. Insomma, con questo giovanotto gagliardo non bisogna mai abbassare la guardia e Jannik “la volpe” lo sa bene.

