LA PIÙ GRANDE PERSONALITÀ DEL PAESE
Il giorno prima della finale, la stessa Halep aveva assistito alla semifinale tra Nadal e Del Potro proprio accanto a Tiriac. E fu lui, cinque anni fa, a concederle una wild card a Madrid. Perse al primo turno, ma a suo dire fu la base per iniziare una furibonda scalata iniziata la settimana successiva, con la semifinale al Foro Italico. La situazione attuale del tennis rumeno è rosea tra le donne, con ben sei top-70 (ci sono anche Buzarnescu, Begu, Cirstea, Niculescu e Bogdan). Non va troppo bene tra gli uomini: Marius Copil è l'unico tra i top-400 ATP, anche se c'è l'ottimo doppista Florin Mergea. Il successo della Halep è un'occasione che il paese non può perdere: Tiriac spera che le federtennis possa adoperarsi per la costruzione di di strutture sempre più accoglienti. “In questo momento c'è grande carenza, soprattutto per i bambini piccoli”. Sul piano organizzativo, è rimasto il torneo WTA di Bucarest (in programma a luglio), dopo che Budapest ha scippato la storica prova ATP. Tuttavia, non si può giocare presso il più importante impianto tennistico, l'Arenele BNR, chiuso qualche anno fa perché ritenuto pericolante. La vittoria di Simona Halep è servita anche ad ammortizzare il dibattito sociale. Raggiunta la democrazia dopo la violenta fine di Ceausescu, la Romania sta vivendo un forte crisi politica. La maggioranza parlamentare è detenuta dal Partito Socialdemocratico, che ha invitato i cittadini a scendere in piazza per vicende legate alla Divisione Nazionale Anticorruzione. La vittoria della Halep, con la sua accoglienza trionfale, è servita a calmare le acque per 24 ore. Fatte le debite proporzioni, vista la differenza in termini di carisma, la sua popolarità in Romania è simile a quella di Novak Djokovic in Serbia. Ne è convinto Ion Tiriac: “Oggi è la più grande personalità del Paese. Non parlo soltanto di atleti, ma di ogni categoria”.