Uno splendido Simone Bolelli spara 44 colpi vincenti e se la gioca alla pari per tre ore con Rafael Nadal. Il numero uno del mondo la spunta in tre set, ma nel terzo deve cancellare ben quattro setpoint. Uno match che ribadisce le possibilità di Bolelli, anche a 32 anni. Un posto nei 100 può ancora essere suo.Una delle particolarità dei tornei del Grande Slam è che sono frequentati anche da gente che il tennis lo segue a sprazzi, magari solo per un paio di settimane all’anno. Per questo, fra lunedì e martedì sul Philippe Chatrier ci saranno stati alcuni che Simone Bolelli non l’avevano mai sentito nominare, e saranno rimasti sorpresi a scoprire che quel giocatore capace di fare a pallate per tre ore con Rafael Nadal sul suo campo preferito è solo numero 130 del mondo, ben lontano dalle zone nobili che i suoi colpi meriterebbero. Il ripescaggio come lucky loser dopo il KO nella qualificazioni ha consegnato al 32enne bolognese il suo dodicesimo Roland Garros consecutivo, ma sembrava averlo reso la prima vittima sacrificale sul cammino del numero uno del mondo. Invece Simone ha tirato fuori una partita da vecchi tempi, di quando uno come Toni Roche, non proprio l’ultimo arrivato, gli prevedeva un futuro da top-10. Non è andata esattamente così, e non solo a causa degli infortuni (che comunque han fatto la loro parte), ma quando funziona tutto il tennis del “Bole” resta uno spettacolo che concentra pulizia e ordine, potenza e classe. Il punteggio dicetre set a zero per Nadal, a segno per 6-4 6-3 7-6, ma quello era quasi scontato. Però c’è modo e modo anche di perdere, e Simone l’ha fatto da protagonista, lottando alla pari col più forte di sempre, sulla sua superficie preferita, nel suo torneo ideale. Sin dall’inizio si è preso dei rischi pazzeschi giocando sempre a tutto braccio, è riuscito a contenere gli errori e ha mostrato al pubblico che ci sarebbe stata partita, notizia tutt’altro che banale dopo che sei anni fa, su quello stesso campo, era finita 6-2 6-2 6-1 per il maiorchino, che una dozzina di giorni dopo avrebbe trionfato a Parigi per la settima volta.44 VINCENTI IN TRE SET CONTRO NADAL
A certificare la qualità della prova di Bolelli ci sono i numeri: tirare vincenti con Nadal sulla terra non è roba per tutti, nemmeno giocando ogni punto a tutto braccio. Tirarne quarantaquattro in tre set è quasi fantascienza. Simone l’ha fatto, e non solo col solito “drittone”, ma anche col rovescio. Ha dimenticato lo slice per non abbassare il ritmo, e ha estratto dal cilindro un coniglio dopo l’altro, dando un senso a tutte le previsioni sulla sua carriera, anche a quelle (la gran parte) che rimarranno errate. Era facile immaginare che a quella intensità il davisman di Budrio avesse poco margine, invece, pur con qualche inevitabile calo, se l’è giocata davvero finito alla fine, incurante dei tentativi di Nadal di chiuderlo fuori dalla partita. Lunedì lo spagnolo ci aveva provato vincendo cinque game di fila nel secondo set, dal 3-1 (e palla del doppio break) per Simone, ma l’azzurro ha aperto il terzo set con un nuovo break, diventando il primo a vincere più di 8 game contro Nadal a Parigi dal 2015, prima che la pioggia parigina rimandasse tutto all’indomani sul 3-0 per l’azzurro. E alla ripresa del gioco Simone ha continuato con gli stessi schemi, spingendo ogni palla come se fosse l’ultima. Nadal l’ha subito ripreso vincendo tre game di fila, ma poi è stata di nuovo battaglia vera. Fra pericoli cancellati e chance mancate (quattro palle per salire 5-3 e servizio, ma senza particolari colpe) Simone ha obbligato Nadal ad andare a vincere set e partite nel tie-break, roba che di recente al numero uno del mondo è successa davvero di rado. E c’è mancato un soffio che il tie-break finisse nelle mani di Simone, che ha provato a vincerlo in ogni modo e se lo sarebbe pure meritato, ma si è fermato a quattro set-point. Anche se di colpe ne ha ben poche anche stavolta.VA FUORI ANCHE PAOLO LORENZI
Sul primo “Rafa” ha servito un ace, sul secondo si è buttato subito a rete giocando una buonissima volèe, mentre sul terzo ha risposto sulla riga a una buona prima di Bolelli, prima di infilzarlo col dritto. L’azzurro non ha fatto una piega e con una deliziosa smorzata si è guadagnato un quarto set-point, ma Nadal gli ha cancellato anche quello col servizio e poi è passato a condurre. Sul primo match-point Simone gli ha detto di no con un missile di diritto, sul secondo pure, ma sul terzo il diritto è morto in rete e Nadal ha finalmente potuto tirare un grosso sospiro di sollievo. Era da un po’ che al Roland Garros non gli capitava un esordio così delicato, ma potrebbe anche fargli comodo. Dato che la prima parte del suo torneo ha l’aria di una passeggiata, giocare subito qualche match di livello non è un male. Per Bolelli, invece, un match che certifica le sue possibilità di tornare almeno fra i primi 100 del mondo, non così distanti. A 32 anni ogni giornata è diversa, e non è sempre facile esprimersi a certi livelli, ma uno col tennis di Simone coi tornei Challenger non deve avere comunque nulla a che fare. Insieme al bolognese saluta il torneo all’esordio anche Paolo Lorenzi, battuto 6-1 6-2 6-4 da Kevin Anderson. Il toscano era al rientro dopo l’infortunio al piede che l’ha obbligato a saltare gli Internazionali d’Italia, ma fisicamente è ancora lontano dalla miglior condizione, tanto da essere riuscito a combinare qualcosina solo nel terzo set. Dopo aver perso rapidamente i primi due il toscano si è conquistato un break (2-0) prima dell’interruzione per pioggia, ma al rientro in campo l’ha smarrito quasi subito ed è tornato velocemente schiavo della potenza (e della continuità al servizio) del sudafricano, avversario designato di Nadal nei quarti di finale.
ROLAND GARROS UOMINI – Primo turno
Rafael Nadal (ESP) b. Simone Bolelli (ITA) 6-4 6-3 7-6
Kevin Anderson (RSA) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-1 6-2 6-4
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