A 73 giorni dal successo a Miami, Roger Federer è pronto a tornare in campo. La sua stagione sull’erba partirà da un “classico” contro il 39enne Tommy Haas, che cinque anni fa a Halle riuscì a fargli lo scherzetto. Roger sembra in gran forma, parla apertamente di “obiettivo Wimbledon” e rassicura i suoi tifosi: per quest’anno niente più pause.Il giorno in cui ha deciso di saltare l’intera stagione sulla terra battuta, Roger Federer ha fatto la miglior scelta possibile. Per sé stesso, visto che è stato alla larga da una superficie logorante per il suo fisico e da un Nadal (questo Nadal) logorante per la sua testa, e anche per gli organizzatori della Mercedes Cup di Stoccarda. Nel 2015 si sono fatti trovare pronti passando dalla terra battuta all’erba, nel 2016 hanno chiuso un accordo di due anni con Roger Federer, e ora sono pronti ad accogliere il grande ritorno nel Tour del campione di Basilea, fermo dal 2 aprile, giorno del successo a Miami. Appena ha capito che il 2017 poteva essere l’anno buono per l’ottavo successo a Wimbledon, Federer ha scelto di mirare la sua programmazione per andare all-in ai Championships, riposando e allenandosi per una settantina di giorni. “Negli ultimi due mesi – ha scherzato Federer in conferenza stampa – sono diventato campione di allenamento. Finalmente è di nuovo l’ora di giocare un torneo. Sono arrivato qui (domenica pomeriggio, in auto da Zurigo, ndr) con tanta voglia di tornare in campo e il giusto approccio mentale a una seconda parte di stagione senza più soste. Ora voglio essere campione in partita, non più in allenamento, e avrò un calendario normale”. Per l’erba significa Stoccarda, dove nel 2016 perse in semifinale con Thiem, Halle e Wimbledon. “I Championships sono il mio grande obiettivo per questa stagione, anche se – ha scherzato – per me non è l’ideale che Nadal ci arrivi così carico dopo i risultati ottenuti sulla terra. La stagione sull’erba è breve e intensa, ma il mio gioco non cambierà particolarmente. Il tennis sull’erba significa reattività, devo essere pronto a anticipare il gioco e riprendere la confidenza con gli incontri, le palle-break e le varie situazioni. A livello di gioco riprenderò a usare il serve&volley, credo che quando riesco a mixare ottimo servizio, volèe e un tennis solido da fondo campo, il mio gioco diventa più pericoloso”.ROGER RIPARTE DA… TOMMY HAAS!
Visto l’effetto dello stop del 2016, che ha riconsegnato al Tour un Federer in grado di vincere Australian Open, Indian Wells e Miami, i tifosi del campione svizzero si augurano che anche stavolta la pausa possa averlo aiutato a ricaricare completamente le batterie, e magari aver sviluppato un tennis ancora più aggressivo, perfetto per l’assalto ai prati londinesi. “Prendere delle pause – ha detto “RF”, a Stoccarda con Severin Luthi – aiuta il corpo a recuperare, e anche la mente. Quando si gioca troppo può capitare facilmente di smarrire un po’ di motivazioni. Una cosa che a me in questo momento non può succedere. A volte, per rendere al meglio, è sufficiente trovare il giusto bilanciamento tra allenamenti, tornei e periodi di pausa”. Immancabili alcune domande su Rafael Nadal, e su quando Roger abbia seguito l’andamento del circuito nei suoi due mesi e mezzo lontano dai tornei. “Se devo essere onesto non ho guardato molto tennis. Lo faccio quando sono ai tornei, mentre nelle settimane lontano dal circuito mi limito a vedere i risultati. Nadal non mi ha sorpreso, avevo detto che secondo me avrebbe dominato la stagione sulla terra rossa, e così è stato. Contro di lui? Visto il livello attuale del mio tennis sulla terra battuta non avrei avuto alcuna chance”. Federer – che ha ricevuto un bye al primo turno – esordirà sull’erba di Stoccarda mercoledì alle 15.30, contro niente meno che Tommy Haas, un altro dei veterani di lusso del Tour e uno dei suoi migliori amici nel circuito, col quale si è allenato nel pomeriggio di domenica, appena arrivato in Germania, davanti a circa 2.000 spettatori. Il loro primo incontro ufficiale risale addirittura al 2000, alle Olimpiadi di Sydney, e sull’erba hanno giocato già una manciata di volte. Compresa la finale del 2012 a Halle, quando a sorpresa a conquistare il titolo non fu il più giovane dei due. Ma chi l’ha visto allenarsi, come il direttore del torneo Edwin Weindorfer, giura che è in gran forma. E non farà scherzi.
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