Ernests Gulbis gioca un altro grande match, ma perde di nuovo al fotofinish contro Nadal. “Sono stato più bravo io” dice il lèttone. “Il tennis non è come il calcio” replica il maiorchino. 
Rafael Nadal ha dovuto lottare allo stremo per superare un grande Gulbis

Da Roma, Riccardo Bisti – 17 maggio 2013

 
Non c’è un modo sicuro per battere Rafael Nadal. Maa se c’è un giocatore che incarna il metodo, beh, è Ernests Gulbis. Oltre alla spavalderia che gli ha fatto più male che bene, il lèttone ha tutte le armi per battere lo spagnolo. Ma alla fine vince sempre Rafa. Come a Roma tre anni fa, come a Indian Wells in Marzo e come al Foro Italico nel match più bello del torneo. Ha umiliato lo spagnolo per un set, ma poi ha finito per perdere con il punteggio di 1-6 7-5 6-4. Per mezzora, Gulbis ha dominato. Servizi-bomba, anticipi di rovescio, bordate di dritto, discese a rete. Lo spagnolo non ci ha capito niente, eppure si giocava sul campo dove ha vinto sei volte. Gulbis ha avuto addirittura un set point per chiudere 6-0, come non gli accadeva da quasi sei anni sulla terra battuta. Nadal ha avuto il pregio di continuare a lottare. E’ stato quasi commovente nell’ingegnarsi per trovare una tattica che potesse mettere in difficoltà Gulbis. Ha cercato di giocare ancora più profondo sul suo rovescio, magari più alto. I risultati arrivavano a intermittenza, anche perché Gulbis continuava a picchiare senza pietà. Il break arrivava all’ottavo game, anche grazie a una sfortunata caduta del lèttone sul punteggio di parità. Ma Gulbis ha trovato l’immediato controbreak grazie ad altri rovesci-bomba. Rafa non si scomponeva e trovava il break decisivo nel decimo gioco, grazie a un clamoroso punto sul 15-30, quando ha ripreso dalla spazzatura un colpo quasi imprendibile, sorprendendo Gulbis fino a fargli mettere in rete una smorzata.
 
Il terzo è andato più o meno allo stesso modo, con Rafa avanti di un break (4-2) ma riacchiappato da un grande Gulbis, mai visto così concentrato. Quando è andato a servire per rimanere nel match, si è trovato 15-40. Ha annullato i primi due matchpoint con un servizio vincente e un serve and volley, ma non è bastato. Un dritto fuori di pochi centimetri ha preservato l'ordine delle cose. A Roma, Nadal non aveva mai sofferto così tanto per vincere una partita, forse soltanto in una semifinale di qualche anno fa contro Nikolay Davydenko. A fine match, Gulbis ha detto di essere stato un giocatore migliore. Ovviamente i giornalisti hanno riportato la frase a Nadal, che ha risposto: “Il tennis non è come il calcio, dove segni un gol e puoi chiuderti in difesa per vincere la partita. Qui devi giocare ogni punto e di solito vince il più forte. Per me il giocatore migliore è quello che cerca di trovare soluzioni contro l’avversario. Io l’ho fatto nei momenti di difficoltà. Gulbis è un grande giocatore, ma oggi ha chiesto troppe volte la verifica del punto. Non è un’atteggiamento che mi piace, anche se ovviamente ognuno è libero di comportarsi come meglio crede”.
 
Da parte sua, Gulbis ha effettuato il consueto show in conferenza stampa. “Oggi avrei meritato di vincere, come a Indian Wells. Anche allora avevo giocato meglio, ma ho perso. Lui non ha fatto niente di speciale, mentre io ho commesso qualche errore fatale. Contro giocatori come Nadal devi vincere la partita, lui non ti regala niente. Per questo è Nadal. Comunque ho fiducia, credo che al Roland Garros sarò il giocatore più pericoloso tra quelli non compresi tra le teste di serie. Mi piace giocare al meglio dei cinque set, perché di solito parto piano e poi miglioro lentamente” Andrea Nizzero gli ha chiesto cosa è successo in questi tre anni, dal bel match contro lo stesso Rafa: “Facile, mi sono preso una lunga vacanza!”. Nadal non offre queste perle, ed ha ribadito come non gli importi granchè della testa di serie che avrà al Roland Garros. “Non importa, anzi a questo punto della stagione temevo di essere numero 10. E’ un miracolo che io sia numero 5. Ma la classifica non importa, tutti gli avversari sono duri. L’importante è stare bene. Fisicamente mi sento abbastanza bene, anche se non mi va di parlare del mio ginocchio”. Nei quarti se la vedrà con David Ferrer, replay della sfida di sette giorni fa a Madrid in cui si è trovato a due punti dalla sconfitta.