Terminato il fine settimana dedicato ai play off, per tutte le otto nazionali l’appuntamento è a Shenzhen a metà settembre per scoprire chi succederà all’Italia nell’albo d’oro

ROMA – Si è concluso con alcune importanti sorprese il week end dedicato ai play off di qualificazione della King Cup, che hanno promosso le sei squadre che dal 16 al 21 settembre si troveranno a sfidare nella fase finale di Shenzhen (si giocherà sul cemento) la Cina padrone di casa e l’Italia campione uscente. Tanti grossi nomi eliminati – la manifestazione non riesce proprio ad attirare tutte le migliori del ranking – e quindi se vogliamo un bel regalo alle ragazze di Garbin.
Ma andiamo per ordine: si sono qualificate per le finali Giappone (senza Osaka), Gran Bretagna, Kazakistan, Spagna (priva di Badosa), Ucraina e Stati Uniti. Eliminate tra le altre l’Australia degli 11 successi nella coppa ma in crisi da anni, la Repubblica Ceca (7 volte trionfatrice) che ha accusato il colpo dell’assenza di Muchova e delle infortunate Krejcikova e Vondrousova, il Canada vincitore nel 2023 (non c’era Fernandez, da segnalare le due vittorie della diciottenne Mboko), la Polonia priva di Swiatek, la Slovacchia battuta sei mesi fa dall’Italia nella finale di Malaga. Naturalmente non hanno partecipato a questa edizione la Russia e la Bielorussa della prima giocatrice mondiale, Sabalenka.
Singolare la situazione degli Stati Uniti, che può vantare tre giocatrici tra le prime cinque del mondo ma che è scesa in campo in Slovacchia con la quinta o sesta squadra possibile. La povera capitana Lindsay Davenport si è affidata nel singolare a tre debuttanti, l’undicesima statunitense nel ranking, Alycia Parks (numero 54 Wta), la quattordicesima scelta (Bernarda Pera, 76) e la diciottesima, Hailey Baptiste (86) ma è riuscita ugualmente a passare il turno, grazie alle vittorie su Danimarca (priva di Tauson) e Slovacchia, vendicandosi così anche della sconfitta incassata a Malaga da Sramkova e compagne.
Il 12 maggio – durante gli Internazionali di Roma, quindi – si svolgerà il sorteggio delle finali, con l’Italia che dovrebbe puntare ancora su Jasmine Paolini e sul doppio Errani-Paolini. Tra le rivali la pericolosità degli Stati Uniti sarà misurata dalle giocatrici disponibili (se fossero in campo le varie Gauff, Pegula, Keys, sarebbero difficilmente battibili), così i destini di Spagna e Giappone potranno dipendere dalla presenza o meno di Badosa e Osaka. La Cina potrà ovviamente contare su Quinwen Zheng (8ª del ranking), ma non sembra avere una seconda singolarista particolarmente temibile. Possono fare strada il Kazakistan di Rybakina e Putintseva e forse l’Ucraina di Svitolina e Kostyuk, mentre dopo la semifinale del 2024 la Gran Bretagna di Boulter, Kartal, Burrage (e forse Raducanu) vorrà sorprendere ancora. Ma si giocherà a pochi giorni dalla conclusione degli Us Open, chissà chi avrà voglia di anticipare il viaggio in Oriente. C’è tempo, ne riparleremo.