L’argentino ha estromesso Federico Cinà all’esordio degli Internazionali e sarà il primo avversario di Jannik Sinner al rientro dalla sospensione: uno stimolo per provare a fare bene

Foto di Felice Calabrò

ROMA – Dal 323 del ranking al numero 1. Mariano Navone, 24 anni, è stato un avversario troppo duro per il talentuoso ma ancora tenero Federico Cinà. Sabato la musica sarà (speriamo) molto diversa, perché l’argentino è il primo ostacolo sulla strada di Jannik Sinner, al rientro dopo la squalifica per il caso Clostebol. «Jannik è un grande campione, sarà speciale affrontarlo a Roma, davanti al suo pubblico – ha detto il ventiquattrenne nato a 9 de Julio – dovrò preparare una strategia, provare a capire come impostare la partita. È molto bello per voi che il numero uno del mondo torni proprio al Foro Italico, da parte mia spero di poter rovinare un po’ il suo rientro, ma sarà qualcosa di molto speciale».
«Sinner riesce a mantenere un livello alto per quattro o cinque ore, commette pochi errori, serve bene per tutta la partita. Non l’ho mai visto giocare male con il rovescio; con il dritto incrociato riesce ad aprirsi gli angoli, ha tante qualità. Mentalmente poi è costante…», così l’argentino, numero 99 del mondo, in un’intervista di qualche mese fa al quotidiano argentino “La Nacion“. Facile pensare che magari avrebbe preferito un altro avversario… «Se si pensa in termini di punti e classifica, certo, sarebbe stato meglio affrontare un altro rivale – risponde con serenità Mariano – misurarsi con il numero 1 del mondo però è sempre una buona esperienza. E poi, se perdo non succede nulla. E se vinco, è bellissimo. Preferisco prenderla come una sfida, anche per capire quale è il mio livello».

Nato nella cittadina celebre in Argentina per l’autodromo intitolato all’ex pilota argentino Guillermo Maldonado, Navone è cresciuto in una famiglia di autentici sportivi. Il nonno conobbe Juan Manuel Fangio, leggenda dell’automobilismo mondiale, suo padre installava le infrastrutture per la connessione Internet ai box in occasione delle corse. Nalbandian e Djokovic come idoli, tifoso dell’Argentinos Junior, nel 2024 ha scalato la classifica mondiale issandosi fino al numero 29, quest’anno ha invece pagato qualche sconfitta di troppo. Tipico giocatore da terra battuta, con due fondamentali robusti, a Cinà ha fatto male il suo rovescio lungolinea. «Sabato sarà la partita più importante della mia carriera? Non lo so, certamente non ho mai affrontato un numero 1, però ho giocato contro Shelton in America, con Rune a Buenos Aires, insomma non mancano gli incontri di alto livello nella mia carriera. Questa sarà speciale per l’ambiente, perché giocheremo sul Centrale, ma preferisco pensare che sia la prima davvero importante della mia carriera, non l’ultima…».