35 gradi, caldo asfissiante ed umidità sopra al 90%. Condizioni di gioco al limite del praticabile, che hanno costretto al ritiro diversi giocatori impegnati quella settimana a Bangkok. Un match sulla carta agevole si trasforma ben presto in un vero e proprio incubo per Moroni: dopo aver vinto un primo parziale lottato col punteggio di 7-5, l’azzurro cede al tie-break un secondo set che sfiorerà l’ora e 20 di gioco. Il caldo aumenta, il cemento si infiamma sempre più e le energie del tennista romano diminuiscono col passare dei minuti. Ben presto si rende necessario l’intervento di un Medical Time Out: “All’inizio del terzo set ho cominciato ad avere crampi su tutto il corpo - ha dichiarato Moroni in una recente intervista - è stata una sensazione tremenda, mai provata prima una cosa del genere. Il mio avversario è stato molto gentile, mi ha aiutato a ‘strechare’ ma è servito a poco”. Ora ci ride e ci scherza, com’è naturale che sia, ma gli attimi vissuti nel piccolo resort thailandese che ospitava il torneo sono stati a dir poco concitati: “Sono dovuto uscire in barella. Ero completamente bloccato. Dopo essermi ritirato mi hanno portato in camera, ad un certo punto ho pensato di morire: ho avuto crampi fortissimi alle braccia, alle gambe, sul torace, perfino sul collo”. Mentre l’ambulanza era pronta a trasportare il tennista romano nell’ospedale più vicino, “grazie all’aiuto di diversi infermieri e del mio coach ho cominciato a stare meglio, mi hanno applicato il ghiaccio e mi sono rilassato dopo diversi minuti. Non é stato necessario il trasporto in ospedale, ma è stata un'esperienza orrenda”. Spesso dietro ad un semplice livescore si celano storie che conoscono solo i protagonisti in questione, problemi di vario tipo che possono attanagliare anche i migliori professionisti. Per la cronaca, dopo aver sfruttato il ritiro di Moroni, Trongcharoenchaikul si è concesso il lusso di estromettere anche Roberto Marcora, prima di arrendersi in ottavi a Roman Safiullin.