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Redazione
20 February 2019

MATTEO BERRETTINI, MENTALITÀ DA TOP PLAYER

Matteo Berrettini, prossima cover del nostro magazine, vince un bel match a Marsiglia contro Jeremy Chardy, nonostante influenza e mal di stomaco e con un atteggiamento davvero positivo, che lascia ben sperare. A Rio, escono subito Marco Cecchinato e Fabio Fognini, mentre a Delray Beach Andreas seppi conferma il suo buon stato di forma.
MARSIGLIA, CEMENTO INDOOR
Berrettini b. Chardy (Fra) 7-6 (12) 7-6 (0)

DELRAY BEACH, CEMENTO
Seppi b. Tomic (Aus) 6-4 7-5
Lorenzi b. Smyczek (Usa)n7-5 6-3

RIO DE JANEIRO, TERRA
Bedene (Slo) b. Cecchinato 7-5 7-6 (1)
Auger Aliassime (Can) b. Fognini 6-2 6-3
Ramos Vinolas (Spa) b. Sonego 7-6 (7) 6-3
Sarà il volto della prossima copertina della nostra rivista, Matteo Berrettini intervistato da Federico Ferrero a Marsiglia. E proprio dal Palais des Sports del torneo francese arriva la miglior notizia di giornata per il tennis azzurro perché Berrettini ha vinto un match difficile, contro un avversario complicato come Jeremy Chardy che viene da un buon inizio di stagione e che si trova particolarmente a suo agio sul cemento indoor. Senza considerare il fattore campo, che in Francia ha ancora un suo valore.

Berrettini viene da qualche giorni di influenza che ha messo in dubbio la sua partecipazione; è tornato ad allenarsi solo giovedì scorso («Almeno sarà bello riposato» ha detto coach Vincenzo Santopadre, che cerca sempre il lato positivo di una vicenda) ed è stato nuovamente debilitato da problemi di stomaco prima del match. Insomma, c’erano tutte le attenuanti, in caso di sconfitta, che invece Berrettini ha rifiutato, come succede ai giocatori di livello. Nel primo set, ha annullato otto (otto!) set point, senza ricevere troppi regali dall’avversario: 14-12 e primo set in tasca, insieme a tanta fatica. Per questo, perso un break di vantaggio e trascinato di nuovo al tie-break, Berrettini sembrava ormai privo di energia, quasi condannato, fosse stato costretto al set decisivo. Invece ha giocato un tie-break perfetto, dimostrano non solo che l’ambi servizio-dritto è notevole e che il resto del bagaglio tecnico è un work in progress interessante, ma che mentalmente è già un top player. Mai un lamento, mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento vittimistico. («Ho un cuore grande così» ha urlato a coach Santopadre a fine match. Non sarà spettacolare come un Fognini, ma la sensazione è che l’Italia possa aver trovato un giocatore vero, che può davvero puntare a essere protagonista nei grandi tornei perché ha colpi, fisico e mentalità. Ed è bene accompagnato nel percorso.
Il resto della giornata non è stato altrettanto positivo per l’ItalTennis: se da Delray Beach sono arrivate le vittorie di Paolo Lorenzi contro Tim Smyczek (7-5 6-3) e soprattutto di Andreas Seppi che, da testa di serie, non aveva pescato bene con Bernard Tomic, controllato in due set lottati (6-4 7-5), all’ATP 500 di Rio de Janeiro si è conclusa nel peggiore dei modi la Gita sudamericana di Marco Cecchinato e Fabio Fognini. Come spesso accade, vincere i torneo la settimana recedente lascia qualche scoria e Cecchinato si è fatto sorprendere da Aljaz Bedene, che a Cordoba aveva già battuto Fognini. Sotto 7-5 5-3, Cecchinato è stato bravo a rientrare nel match, fino ad avere un set point, prima di perder emale il tie-break (7 a 1); Fognini invece, ha nuovamente perso al primo turno contro il classe 2000 Felix Auger-Aliassime che diventerà un ottimo giocatore, probabilmente un campione, ma che è ancora acerbo. L’esuberanza del 18enne canadese invece è bastata contro un Fognini entrato male in partita, come gli accade troppo spesso, e incapace di completare una rimonta. Quello che tradizionalmente è un periodo in cui Fognini conquista una buona fetta di punti per costruire la sua classifica, si è conclusa con un’altra delusione.
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