Le parole del presidente dell’ATP dopo le polemiche scaturite dalla programmazione e dalla durata degli eventi

Andrea Gaudenzi

Si è chiuso non senza qualche polemica il Masters 1000 di Cincinnati con un’insolita finale disputata di lunedì che ha visto come epilogo il ritiro di Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz. Il decimo forfait di un torneo condizionato dal caldo e da una programmazione sempre più complicata da gestire. Proprio per questo alcuni giocatori hanno espresso il loro malcontento per i Masters 1000 a dodici giorni, per cui è arrivata la risposta del presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi.

Il passaggio a un formato di 12 giorni ha dato ai tornei il tempo, la stabilità e la fiducia per pensare in grande, e ciò che sta accadendo a Cincinnati ne è un esempio perfetto – le dichiarazioni di Gaudenzi -. Hanno avviato un progetto di riqualificazione in più fasi da 260 milioni di dollari che migliorerà ogni aspetto dell’evento. E non si tratta solo di miglioramenti estetici. I ricavi generati da questi miglioramenti vanno direttamente ai giocatori attraverso il modello di partecipazione agli utili. Questo è esattamente il tipo di investimento strutturale a lungo termine di cui il nostro sport ha bisogno, ed è stato possibile solo grazie al nuovo formato. Tali riforme sono state ampiamente discusse con il Consiglio dei Giocatori e il Consiglio di Amministrazione per diversi anni. Uno dei nostri obiettivi strategici è aumentare i ricavi per un maggior numero di giocatori. Lo faremo ampliando il fondo pensione (da 165 a 300 giocatori) e raddoppiando il montepremi dei Challengers dal 2022 a oggi“.