ROLAND GARROS, DAY 14 – Si assegna il titolo femminile. Simona Halep si presenta nelle condizioni ideali, ma noi ci schieriamo con la Sharapova. L’abitudine al palcoscenico potrebbe fare la differenza.

Di Gianluca Roveda – 7 giugno 2014

 
Le semifinali sono andate benissimo. Dopo aver preso quelle femminili, ho azzeccato anche quelle maschili. L’obiettivo del 70% è matematicamente raggiunto, ma vorrei chiudere il bellezza. Sono molto soddisfatto dell’interpretazione di Djokovic-Gulbis. La superiorità del serbo non è mai stata in discussione, tuttavia la fase di appannamento c’è stata: nel terzo set, Gulbis ha sbagliato meno e gli ha scippato il parziale. Di più non poteva fare. Non avevo dubbi sulla vittoria di Nadal, ma ho sottovalutato le statistiche. Murray si è presentato con molto più tennis nelle gambe e quasi il doppio dei punti giocati (oltre 1.300 contro poco più di 750). Inoltre, le condizioni di gioco sono improvvisamente diventate favorevoli allo spagnolo: il caldo ha reso ancora più letale il suo pesante topspin. Le condizioni e un pizzico di superficialità (lo ammetto…), mi hanno fatto sbagliare il conteggio set. Oggi si chiude il torneo femminile. La Halep fa bene a sognare, ma io sto con la Sharapova. La storia ci ha regalato un mucchio di finali tra un campione (o una campionessa) e un esordiente assoluto/a. Capita che vinca il neo-arrivato, ma il più delle volte si tratta di partite a senso unico, dove la componente emotiva la fa da padrone. La Sharapova non mi sembra un tipo da regali.

SHARAPOVA – HALEP
Il trionfo di Simona Halep sarebbe una bella storia, ma l’analisi pre-match mi spinge verso Maria Sharapova. In questo momento, la rumena è forse la miglior terraiola del circuito (e il numero 3 WTA in arrivo è più che meritato), ma se c’è una giocatrice che oggi può batterla è proprio la Sharapova. Con un'inattesa metamorfosi, la russa è diventata un fenomeno sulla terra battuta. E pensare che qualche anno fa, con apprezzabile autoironia, si autodefinì “una mucca sul ghiaccio” per descrivere le sue difficoltà sulla polvere di mattone. Invece ha vinto 53 delle ultime 57 partite, al terzo set è quasi imbattibile (vittoria negli ultimi 19 match) ed è implacabile quando vince il primo set, con 40 vittorie nelle ultime 41 partite. Luca Bottazzi ha detto che il primo set sarà fondamentale nella finale maschile: a maggior ragione, lo sarà tra le donne. Dopo tre partenze ad handicap, la Sharapova sarà attenta e aggressiva nei primi game, cercando di sfruttare la maggiore esperienza. Ha già giocato otto finali, mentre la Halep è all'esordio. Difficilmente concederà il primo set come le è capitato un mese fa a Madrid, unico precedente da tenere in considerazione. La Halep partì fortissimo, poi bastò un accorgimento tattico (su consiglio di coach Groeneveld) per rovesciare la partita: picchiare duro sul dritto della rumena, fino a tramutare il taglio in una ferita. Le strisce vincenti sono fatte per essere interrotte, ma non credo che sarà il caso. 

Mi hanno colpito le dichiarazioni di Virginia Ruzici, vincitrice di questo torneo nel 1978, attuale manager della Halep. Tra le righe, non mi sembra molto ottimista. E nessuno la conosce meglio di lei, se non altro perché le fa da manager dal 2008, mentre coach Wim Fissette è al suo angolo da appena quattro mesi. “La seconda di servizio potrebbe mettere in difficoltà Simona – ha detto – dovrà tenere un’alta percentuale di prime palle perché la Sharapova è molto aggressiva in risposta. Inoltre Simona dovrà essere aggressiva e muoversi spesso in avanti. Se riesce a farlo, può essere devastante. Il primo set di Madrid lo ha dimostrato”. Ma c’è un dettaglio che preoccupa, almeno in ottima Halep: i nervi. Qualche piccola crepa si è vista già in semifinale. “E’ stata nervosa per tutto il torneo – continua la Ruzici – ma ha saputo gestire le emozioni e vincere tutte le partite in due set. Credo che in finale sarà più rilassata perché non avrà nulla da perdere”. Credo che la grande Virginia si sbagli: la pressione ci sarà eccome. “Ho iniziato a credere che potesse vincere il Roland Garros a fine 2013 – ha chiuso la Ruzici – e sono sicura che ce la farà. Se non sarà stavolta, sarà l’anno prossimo o magari più in là. Solo il tempo ce lo dirà”. Tutto può essere, ma non è detto che sarà così. Si dicevano le stesse cose di Wozniacki, Safina e Jankovic…ma le occasioni non sono più tornate. Quote: la Sharapova è favorita ma non troppo: 1.64 contro 2.54. Mi aspettavo un divario più ampio: le sei vittorie in due set della Halep hanno condizionato i quotisti, ma credo che in finale sarà un’altra storia. Non escludo la lotta, non escludo affatto un terzo set, ma vincerà la Sharapova. Capita raramente che le finali siano belle partite, più spesso che l’esordiente perda il filo del gioco. La mia visione è questa.
SHARAPOVA IN DUE SET.

PRONOSTICI TOTALI: 112
PRONOSTICI GIUSTI: 85
PRONOSTICI SBAGLIATI: 27
PRONOSTICI CON L'ESATTO NUMERO DI SET: 40