
Nel nuovo Tata Open Maharastra di Pune, che dopo 21 anni ha sostituito lo storico appuntamento di Chennai, ci sarà invece Marco Cecchinato, reduce da una lunga preparazione ad Alicante insieme al coach Simone Vagnozzi e al preparatore atletico Umberto Ferrara. Il 25enne palermitano, numero 109 della classifica mondiale, non è ancora riuscito a costruirsi un buon rapporto col cemento, ma può provare a sfruttare un tabellone che conta su appena quattro dei primi 60 giocatori della classifica mondiale. Tornando in Qatar, nelle qualificazioni dell’ExxonMobil Open anche Stefano Travaglia e Matteo Berrettini, i due azzurri che nel 2017 hanno compiuto i maggiori progressi, e all’anno nuovo chiederanno l’ingresso fra i primi 100 del mondo. Entrambi hanno mostrato di avere i mezzi per farcela: ora è il momento di sfruttarli. Sia il marchigiano che il laziale saranno poi in gara nelle qualificazioni dell’Australian Open, insieme ad almeno sette azzurri, otto se Federico Gaio riuscirà ad approfittare di altri 6 ritiri fra tabellone principale e qualificazioni. A una decina di giorni dal sorteggio delle “quali” è uno scenario possibile. Fra tutti gli azzurri aventi diritto alle qualificazioni del primo Slam dell’anno l’unico ad aver rinunciato alla trasferta australiana è Simone Bolelli, che ha ritardato la preparazione a causa di un riacutizzarsi dei problemi al ginocchio operato nel 2016. Prima di trasferirsi a Melbourne, Salvatore Caruso, Stefano Napolitano e Federico Gaio giocheranno il Challenger di Noumea; Andrea Arnaboldi, Luca Vanni e Lorenzo Giustino (fuori di 10 posti dall’Australian Open) quello di Bangkok, mentre nel nuovo appuntamento australiano di Playford ci sarà il solo Lorenzo Sonego. Il torinese è alla sua prima trasferta down under, dove farà l’esordio a livello Slam. Niente tornei in preparazione, invece, per Alessandro Giannessi: lo vedremo direttamente a Melbourne Park.

Saranno solo due, invece, le azzurre in gara a livello di main draw nel circuito WTA nella prima settimana del 2018. A Shenzhen ci sarà Camila Giorgi, che torna finalmente in campo dopo quattro mesi, passati a recuperare dall’infiammazione al gomito accusata allo Us Open, che l’ha costretta a chiudere la scorsa stagione dopo lo Slam newyorkese. La tennista di Macerata, poi in gara anche a Sydney, dovrà subito difendere la semifinale di dodici mesi fa, uno dei migliori risultati del suo 2017. Ad Auckland ci sarà invece Sara Errani, che ha ricevuto la wild card inizialmente assegnata a Victoria Azarenka. La bielorussa ha dovuto rinunciare per i noti problemi famigliari, così a sorridere è la romagnola, che – in attesa dell’annuncio ufficiale – pare tornata a tutti gli effetti ad allenarsi col lo storico coach Pablo Lozano, con cui ha svolto l’intera preparazione invernale. Da ricordare che il destino dell’azzurra è ancora in mano alla sentenza del TAS di Losanna su due ricorsi presentati dopo la sospensione per doping: sembrava dovesse arrivare entro Natale, invece per il momento non si sa ancora nulla. A Shenzhen, nelle qualificazioni c’è Jasmine Paolini, mentre ad Auckland è al via Deborah Chiesa, che grazie alla sua miglior stagione in carriera si è guadagnata un posto fra le prime 200 del mondo e la possibilità di disputare per la prima volta le qualificazioni di un torneo del Grande Slam. Prima volta a Melbourne anche per Georgia Brescia, che si presenterà direttamente a Melbourne per le “quali” come Roberta Vinci, che invece l’Australian Open lo giocherà per l’ultima volta. Nessun torneo in preparazione nemmeno per Francesca Schiavone: dopo aver deciso di andare avanti anche nel 2018, la milanese si è allenata duramente per iniziare alla grande. Lo farà nel main draw del suo Slam n.69: solo due in meno di Amy Frazier, seconda ad averne giocati di più nella storia dell'Era Open al femminile.
