Il successo di Jannik a Wimbledon certifica la possibilità per l’Italia di giocare e vincere sull’erba, con Alcaraz che pur avendo operato il primo sorpasso non è riuscito a tagliare per primo il traguardo

Foto di Ray Giubilo

“Non esiste curva che  non si conceda al sorpasso”, parola di Ayrton Senna!
L’audace  affermazione del pilota brasiliano avrebbe fatto il paio con il principio tennistico  secondo cui ‘un giocatore in  grado di raggiungere una palla ha sempre delle frecce all’arco da poter  scoccare: maggiori in situazione dominante, minori in quelle di difesa.’
È la mobilità a fissare la linea di demarcazione tra le une e le altre.
Cosicché quando a metà del primo parziale, un break ben giocato  spingeva Jannik Sinner 4/2 sopra, tutti abbiamo pensato a un sorpasso ben azzeccato portato dal nostro eroe ai danni di Carlos Alcaraz lungo la pista centrale di Wimbledon.  Così non è stato e scoccando coraggiosi cambi di ritmo dai punti giusti del campo, lo spagnolo si è da prima appaiato sul 4 pari e subito dopo ha restituito all’altoatesino pan per focaccia passando a condurre la corsa per un set a zero.
Sorte ha voluto che per l’iberico fosse quello l’ultimo dei sorpassi da lui operati in questi Championships 2025 giacché di lì in avanti Jannik Sinner se ne andava in fuga vanificando ogni altro tentativo di essere messo in disparte dall’esuberante murciano.
Una vittoria particolare, quella dell’atesino, che sfata, ancora una volta, l’atavica convinzione che il Bel Paese avrebbe avuto, in passato, difficoltà a esprimere tennisti erbivori di grande livello.  Berrettini, Musetti e ora Sinner sono lì a dimostrare che invece era solo questione di coraggio e di una
visione più intraprendente del gioco.
Il resto passava, all’insaputa di molti, per le parole semplici che il grande Senna elargiva con la semplicità di un bimbo e la profondità del fuoriclasse di razza.