Al termine dell’edizione numero 138 dei Championships, promossi e bocciati delle due settimane londinesi: Sinner da lode, Gauff e Draper non hanno rispettato le attese

Le pagelle di due settimane di Wimbledon, tinte per la prima volta di azzurro.
10 E LODE
SINNER
Fino a qualche anni fa, chi tra gli appassionati poteva credere di vivere giornate come quelle che ci sta regalando Jannik? Impeccabile per cinque partite delle prime sei (anche se pensiamo che con Dimitrov la rimonta non sarebbe stata impossibile) contro Alcaraz ha saputo reagire al black out della fine del primo set, giocando con quel coraggio – come hanno sottolineato Cahill e Vagnozzi – che forse gli era mancato a Parigi. Certo, ripensando a quei tre match point mancati, adesso forse ci staremmo cullando con il sogno Grande Slam, ma Jannik deve ancora compiere 24 anni, ne riparleremo
10
SWIATEK
La campionessa polacca, appannata da oltre un anno, ha ritrovato il killer instinct proprio nel torneo meno favorevole al suo gioco. E lo ha fatto alla sua maniera, vincendo gli ultimi tre set del torneo per 6-0! A Flushing Meadows tornerà ad essere quella da battere.
9
ALCARAZ
Da Fognini a Fritz non ha avuto un tabellone facile, ma non ha mai rischiato di uscire prima della finale. Qui ha giocato secondo noi al di sotto delle aspettative (troppi alti e bassi nel servizio, soprattutto) e non ha saputo trovare un freno al dominio di Sinner dopo il primo set.
8
COBOLLI
La sorpresa più bella del torneo, Flavio è arrivato nei quarti (prima volta in uno Slam) con la sicurezza del campione, travolgendo Mensik e Cilic. Con Djokovic, poi, avrebbe meritato il quinto set. Avanti così.
DIMITROV
I due set vinti contro Sinner hanno davvero fatto ricordare quei paragoni di qualche anno fa con Federer. Una lezione di tennis classico che non meritava una fine così, anche se – ripetiamo – l’esito della partita era per noi ancora in discussione.
DJOKOVIC
Il solito commovente Nole, che ha 38 anni pensa ancora di poter dare fastidio a Sinner e Alcaraz. Con Jannik non era in condizioni fisiche da poter reggere l’urto del numero 1 del mondo, ma è stato in campo fino alla fine con grande professionalità
7
ANISIMOVA
La prima finale Slam andava onorata meglio. Grande contro Sabalenka in semifinale, la clamorosa sconfitta per 6-0 6-0 (un solo precedente in finale a Wimbledon, 114 anni fa) non le fa guadagnare un voto più alto.
BENCIC
Prima semifinale a Wimbledon, dove aveva sempre giocato malissimo. L’immagine del torneo è il compagno/allenatore che le mostra la piccola Bella prima del tie break decisivo contro Cocciaretto, Belinda che sorride alla figlia, vince e spicca il volo.
COCCIARETTO
Ha dominato al debutto Pegula, ha mancato di poco la vittoria su Bencic nel terzo turno (quel doppio fallo sul 4-2 nel set decisivo…). Però non si è abbattuta ed ha subito vinto il “125” di Bastad. E poi è sempre la più spigliata e simpatica in conferenza stampa.
FRITZ
Non aveva un tabellone facile, lo ha superato lottando come non sempre ha fatto in passato. In semifinale, poi, ha strappato un set ad Alcaraz, di più non poteva fare.
6
SABALENKA
Sempre più numero 1, ma Wimbledon è il terzo grande torneo che perde dopo una partita molto combattuta, e sempre contro americane: Keys a Melbourne, Gauff a Parigi, Anisimova a Londra. Aryna poteva adesso avere tre titoli Slam in più, e invece nel 2025 è ancora a secco.
5
PAOLINI
Un turno passato in singolare, uno solo anche in doppio: per Jasmine è stato proprio un torneo da dimenticare in fretta. E poi il divorzio con Marc Lopez, che sa tanto di fallimento. Forza, la stagione è ancora lunga, il tempo per riprendersi c’è.
4
ZVEREV
Perdere al primo turno contro Rinderknech non è proprio un bel segnale per chi ancora pensa e spera di poter insidiare Sinner e Alcaraz (e comunque era stato finalista a Melbourne). Urge riprendersi, anche dal punto di vista mentale, prima degli Us Open.
3
DRAPER
Era tra i giocatori più attesi, ha deluso clamorosamente. Non si può perdere (al secondo turno) così nettamente da Cilic, poi ridimensionato da Cobolli.
2
TSITSIPAS
Sempre peggio il povero Stefanos, che sembra aver perso anche la fidanzata Badosa. E le parole di Ivanisevic, il suo nuovo allenatore (ma fino a quando?) sembrano una sentenza quasi definitiva sul suo futuro: «Non capisco come un giocatore di quel livello possa essere in così cattive condizioni – ha detto Goran – con il mio ginocchio sono tre volte più in forma di lui».
1
GAUFF
La campionessa di Parigi, subito estromessa a Wimbledon, non proprio una bella figura. Rinascerà sul suo amato cemento?