Nella corsa per la difesa del titolo a Cincinnati, il n. 1 del mondo affronta al secondo turno il coetaneo Gabriel Diallo, atleta potente e in rapida ascesa 

Foto Ray Giubilo

Dopo la vittoria lampo contro Galan (6-1 6-1 in 59 minuti e 59 secondi!), Jannik Sinner sfiderà al terzo turno Gabriel Diallo. Il 23enne canadese (compirà 24 anni il prossimo 24 settembre), un talentuoso ragazzone alto 203 centimetri, ha superato al round precedente, in due set, l’argentino Baez (7-5 6-4). Jannik è favorito, certo, ma Gabriel è uno dei tennisti emergenti più temibili del circuito, cosa che il n. 1 del mondo certamente non trascurerà. La sfida di Cincinnati, in programma all’una di notte (orario italiano), è il primo scontro diretto tra i due coetanei. Diallo, attuale n. 35 del mondo (suo best ranking), è uno dei tanti fiori all’occhiello della società e politica inclusiva del Canada che, da tempo ormai, vede crescere tanti talenti anche in ambito sportivo. Da diversi anni, nel tennis, infatti, i giocatori simbolo di tale successo sono certamente Milos Raonic e Felix Auger-Aliassime (per citare i più rappresentativi). Non solo. Dalla settimana scorsa, il Canada dell’inclusione vanta un’altra splendida stellina, la 18enne Victoria Mboko (nata in America da genitori della Repubblica del Congo e naturalizzata canadese), campionessa a sorpresa a Montréal, suo primo titolo nel circuito WTA. A proposito di Auger-Aliassime, suo padre, Sam, è stato allenatore di Gabriel quando questi, da ragazzino, decise di intraprendere il percorso agonistico. 

Nato a Montréal da mamma Iryna, ukraina, e papà Moubassirou, della Guinea, Gabriel ha cominciato a mettersi in luce nelle competizioni dell’Università del Kentucky, dove studiava finanza. Al College, si è distinto per essere stato il settimo giocatore nella storia della scuola ad essere premiato con l’ “ITA All American honours” per il singolare e il doppio nella stessa stagione. Ha iniziato la carriera nel circuito professionistico nel 2022, anno in cui i primi match di livello gli hanno valso la prima convocazione in Coppa Davis, vinta dal Canada proprio lo stesso anno; nel percorso verso la vittoria canadese, Gabriel ha disputato un solo match di girone, contro Laslo Djere. Sempre in Davis, in Italia il suo nome evoca la sconfitta dolorosa di Lorenzo Musetti, battuto a sorpresa in due set dal tennista del Québec, allora n. 158 del mondo, nel tie della fase a gironi di Bologna, in settembre. Un mese prima, al Masters 1000 di Toronto, Gabriel si era fatto notare grazie alla sua prima partita vinta nel circuito ATP contro Daniel Evans, allora top 25. 

Diallo ha conquistato finora un unico sigillo ATP, nel 2025, sull’erba di s’-Hertogenbosch, sconfiggendo in finale il belga Bergs. Ha disputato un’altra finale, nel 2024 ad Almaty, battuto da Khachanov. Da più di un anno, Gabriel è in rapida ascesa ed è un avversario sempre più insidioso. Dall’alto dei suoi 203 centimentri scaraventa servizi bombardieri, servendosi poi soprattutto del dritto aggressivo per chiudere i punti. Certo, con Sinner, abilissimo in risposta e maestro nel costruire palleggi prolungati e soffocanti, sarà interessante osservare la sua reazione tecnica. Un elemento curioso che sottolinea i grandi progressi del canadese è il confronto tra il numero di partite vinte nel corso della stagione e quello complessivo in carriera (peraltro molto giovane): nel 2025 Gabriel registra, ad oggi, 23 vittorie, a fronte di 16 sconfitte; sono, invece, 33 i match conquistati sinora da quando gareggia nel circuito (a fronte di 31 sconfitte). 

Ma Gabriel Diallo non possiede soltanto il talento del tennis. Oltre a saper maneggiare alla grande la racchetta, il “gigante” di Montréal è un ragazzo di cultura, curioso e polivalente. Abile nel gioco degli scacchi sin da ragazzino, ha imparato anche a suonare il piano, ha praticato la danza, la ginnastica e il nuoto. In un’intervista del 2021 rilasciata al media francofono canadese, lapresse.ca, Diallo ha raccontato quanto sia stata importante l’educazione alla cultura e allo studio ricevuta dai suoi genitori: “Per loro”, ha rivelato, Gabriel, “è sempre stato importante che, oltre al tennis, sviluppassi diversi talenti e ciò mi ha spinto ad essere molto curioso. Se sono incuriosito da un autore in particolare o da un libro, cerco di leggerlo subito. Un’altra cosa a cui mi hanno abituato è, appunto, la lettura, ho letto sempre tantissimo e ascolto tanta musica. Per i miei genitori sono molto importanti i valori della famiglia e la condivisione e io cerco di assorbire tutti gli aspetti dei due mondi da cui provengono. Le nostre origini sono alla base di chi siamo”.