Alzi la mano chi l’avrebbe mai detto. Chi avrebbe puntato anche un solo euro sulla possibilità di trovare Dominika Cibulkova in finale alle WTA Finals, specialmente dopo averla vista perdere i primi due incontri. Ha lottato con la Kerber, ma si è arresa. Ha provato a tener testa alla Keys, ma si è arresa. E il suo Masters, onestamente, pareva chiuso lì. Ma se c’è una particolarità nella formula dei round robin, piaccia o meno, è che può bastare un successo per andare avanti. Così, la vittoria su Simona Halep l’ha spedita fra le migliori quattro, dove “Domi” si è superata sfoderando di nuovo un grandissimo match, contro l’altra sorpresa del torneo Svetlana Kuznetsova. Per due ore e mezza hanno alzato costantemente l’asticella delle difficoltà e dei rischi, spingendosi al limite in un testa a testa punto su punto che alla fine ha premiato l’energia infinita della Cibulkova, capace di reagire a ogni genere di difficoltà, fino a spuntarla per 1-6 7-6 6-4. Di problemi, nella sua metà campo ne sono arrivati tanti, tantissimi. Ma uno dopo l’altro li ha risolti tutti, con la stessa determinazione che in carriera le ha permesso di sopperire a limiti fisici importanti, come il metro e 61 d’altezza che la colloca come una delle più basse non solo fra le prime 100 del mondo, ma fra tutte le professioniste del circuito. Eppure eccola a un solo match dalla cattedra, dalla possibilità di guardarle tutte dall’alto, certa di un nuovo best ranking (5 in caso di titolo, 6 se perdesse in finale), e sempre più sicura del proprio tennis: un concentrato di punch, carattere e anche coraggio.
TERZO SET PAZZO: 2-0, POI 2-4, QUINDI 6-4
La slovacca l’ha mostrato andando a riaprire un incontro che nel primo set pareva già deciso, e soprattutto non demoralizzandosi mai in un secondo che l’ha vista molto più competitiva, ma mai abbastanza fino al tie-break. Tre volte avanti di un break, tre volte ripresa nel game seguente, così per regalarsi una chance ha dovuto mettere innsieme un piccolo miracolo, compiuto nel tie-break. Con una gran risposta ha forzato la Kuznetsova all’errore, prendendosi mini-break e 3-1, e poi ha fatto tutto alla perfezione, fino a chiudere con l’ennesimo winner di rovescio e guadagnarsi il terzo set. Un terzo set che è iniziato bene, nonostante i 10 minuti di pausa imposti da un lunghissimo “toilet break” della Kuznetsova. Al rientro in campo la slovacca è salita subito 2-0, ma come da copione ha subito perso di nuovo la battuta e ridato speranza alla rivale, che ne ha approfittato per ribaltare il set e volare 4-2. Sembrava la scossa definitiva, ma le energie della russa erano sempre meno, mentre la determinazione della 27enne di Bratislava non è cambiata di una virgola. L’unica cosa che è cambiata è la legge del servizio: “Domi” ha strappato la battuta alla rivale riprendendola sul 4-4, e poi, per la prima volta, ha confermato il break tenendo il suo servizio, dopo aver cancellato due pericolosissime palle-break. Era talmente in trance agonistica che al cambio campo ha chiesto il punteggio al giudice di sedia Kader Nouni, e quando si è sentita rispondere 5-4 ha capito che era il momento giusto. Che le bastava un solo game giocato bene, appena quattro punti per chiudere i conti, e quei quattro punti li ha vinti, aiutata nell’ultimo da una correzione del nastro. Ha tradito la Kuznetsova, obbligandola a una volèe di riflesso terminata larga, e dato il via alla festa della Cibulkova e del marito Miso Navara, sposato lo scorso luglio. Dovrà ritardare di nuovo la partenza per il viaggio di nozze, ma se il motivo è una finale alle WTA Finals può esserne più che felice.
WTA FINALS SINGAPORE – Semifinali
Dominika Cibulkova (SVK) b. Svetlana Kuznetsova (RUS) 1-6 7-6 6-4
