Alla 27esima partita stagionale, la Azarenka crolla in due set contro Marion Bartoli. Sfibrata da fatica e pressione, ha ceduto con un doppio 6-3.
Marion Bartoli ha messo fine alla striscia vincente di Victoria Azarenka
TennisBest – 29 marzo 2012
Dopo aver scherzato col fuoco in un paio di occasioni, Victoria Azarenka ha ceduto. Sono crollate a Miami le speranze di ripetere lo strepitoso 1997 di Martina Hingis, che vinse 37 partite prima di incassare la prima sconfitta al Roland Garros. La bielorussa si è fermata a quota 26, dopo aver vinto Sydney, Australian Open, Doha e Indian Wells. La serie è stata interrotta da Marion Bartoli, autrice di un match quasi perfetto e vincitrice con il punteggio di 6-3 6-3. Le avvisaglie si erano già avvertite negli ottavi contro Dominika Cibulkova, quando la Azarenka si era salvata per un pelo. Ma la slovacca deve ancora imparare a vincere le partite, mentre la Bartoli è una tosta. Quando è stato il momento di chiudere lo ha fatto, senza incertezze né esitazioni. Un rovescio lungolinea, sparato in corridoio, ha messo fine alla cavalcata della Azarenka al termine di un match giocato piuttosto male, in cui è sempre stata in svantaggio. In verità, il match avrebbe potuto girare in avvio di secondo set, quando la Azarenka ha infilato tre giochi consecutivi (da 0-1 a 3-1), ma poi si è improvvisamente trovata senza forza e ha subito un devastante parziale di cinque giochi. Quando è andata a servire sul 3-3, dopo l’ennesimo errore, si è piegata in due dalla stanchezza. Avrà avuto qualche acciacco o malanno, ma quella di “Vika” accartocciata su se stessa è l’immagine simbolo della serata. E’ anche il simbolo di un dominio traballante, che non ha mai convinto fino in fondo. La Azarenka è una meritatissima numero 1, può restare in cima anche a lungo. Ma non sarà mai una “dominatrice” in senso stretto. Il suo tennis è troppo costruito, legato a equilibri piuttosto fragili. Questi equilibri sono andati alla grande nei primi tre mesi dell’anno, ma è impensabile che possa essere sempre così. E adesso arriva la stagione sulla terra battuta, sua peggior superficie.
La Bartoli si è presa una bella rivincita dopo le quattro sconfitte in altrettanti scontri diretti, compresa quella all’ultimo Australian Open. Fasciata in un abito azzurro griffato Lotto, la francese ha fatto muovere la Azarenka, costringendola spesso sulla difensiva. E quando deve muoversi lateralmente, la bella “Vika” diventa molto vulnerabile. A maggior ragione se dall’altra parte c’è una giocatrice che anticipa ossessivamente, togliendole ogni punto di riferimento. La Azarenka ha chiuso con 16 colpi vincenti a fronte di 29 errori gratuiti e ha perso il servizio in sei occasioni. Nel secondo set non era più al top fisicamente, ma l’impressione è che abbia improvvisamente sentito il peso della fatica e della pressione del nuovo ruolo. Ripartirà dalla terra battuta, e lì dovrà superare altri test. In semifinale, la Bartoli se la vedrà con Agnieskza Radwanska, da cui ha sempre perso in 6 precedenti. Ma anche contro la Azarenka aveva sempre perso…
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