
I due impegni ne tarderanno ulteriormente la preparazione, rendendo quasi scontato il forfait dai primi due tornei della stagione, che viste le altissime temperature richiedono anche un sforzo fisico molto importante, che l’argentino – al momento – non sembra disposto a voler compiere. Il torneo di Melbourne era una buona occasione per raccogliere punti importanti, visto che nel 2016 (e anche l’anno precedente) non ha partecipato, ma la classifica non è affatto una priorità dell’argentino. “So che se giocassi un buon torneo salirei molto in classifica e potrei stare tranquillo per tutto l’anno, ma dopo aver atteso di rientrare per due anni penso che un Australian Open in più o in meno non faccia la differenza. Dopo tutto quello che ho passato in questi anni il ranking non mi preoccupa. Mi preoccupa la forma, ed è in base a quella che penserò a come programmare la mia stagione. Insieme al mio kinesiologo (Diego Rodriguez, ndr) e tutto il team stiamo analizzando quale sia la priorità e sono tutti d’accordo sul fatto che prima venga la condizione fisica. Ciò di cui ho maggiore bisogno non è un allenatore, ma una persona che mi aiuti a prepararmi al massimo per poter competere tutto l’anno, cosa che non mi è riuscita nel 2016. Da qui ad Auckland mancano solamente quindici giorni, e se sono intelligente so che non mi conviene. Magari per disputare due tornei corro il rischio di saltarne di più in un altro momento della stagione”.

La situazione dell’argentino riguarda da vicino anche l’Italia, che dal 3 al 5 febbraio farà visita alla nazionale albiceleste sulla terra battuta del Parque Sarmiento di Buenos Aires, per il primo turno della Coppa Davis 2017. Alcuni media argentini danno già per certa la sua assenza, mentre i più affidabili lasciano aperta almeno una porta. Anche se certe parole sembrano proprio anticipare il forfait. “Se mi sentirò bene ci sarò. Per il primo turno contro l’Italia devo ancora decidere, anche se si giocherà sulla terra battuta, una superficie che mi costa molta fatica. Oggi come oggi, se mi dicessero di giocare quel match, con tutta la tensione che comporta, preferirei fermarmi un attimo a godere di questo momento, che ci è costato tanta fatica. Quando sarò più tranquillo potrò stilare il mio calendario con più calma”. L’assenza dell’argentino cambierebbe completamente gli equilibri, con gli azzurri che partirebbero almeno alla pari. Nel corso della conferenza stampa, Del Potro ha parlato anche dell’impulso che il successo in Davis può dare all’intero tennis argentino, a patto che l’AAT investa in risorse e infrastrutture. “È un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Questa Federazione è molto aperta, sa ascoltare e guardarsi intorno, e ora devono lavorare duramente per far fruttare la situazione, facendo in modo che finalmente nasca un vero Centro Tecnico Nazionale, dove i giocatori dai 10 ai 18 anni abbiamo a disposizione tutti i servizi necessari. Solo così il tennis argentino potrà raggiungere l’èlite mondiale”.
SOGNA RAGAZZO SOGNA (Riccardo Bisti)
DAVIS: ARG-ITA AL PARQUE SARMIENTO


