Il primo incontro tra il neo eletto Papa Leone XIV e uno sportivo non poteva che essere con un tennista, considerando il passato da tennista di Prevost. Un momento importante che Sinner ha vissuto insieme alla sua famiglia

Un momento solenne e dal grande valore simbolico, oltre che umano, è stato vissuto questa mattina da Jannik Sinner. Il numero uno al mondo, accompagnato dai suoi genitori e dal presidente della FITP Angelo Binaghi, ha avuto infatti l’onore di essere ricevuto dal neo eletto Papa Leone XIV. Un’udienza privata, una delle prime di Leone XIV, per suggellare ancora di più un legame che fin dalle prime ore dopo la sua elezione è stato reso noto: quello tra il pontefice e il mondo del tennis.
Papa Prevost, infatti, in giovane età ha giocato a tennis a livello dilettantistico, e nonostante i crescenti impegni ecclesiastici abbiano ridotto la possibilità di scendere in campo resta una sua grande passione. Non più tardi di un paio di giorni fa lo stesso Leone XIV aveva scherzato sul significato in inglese del cognome di Sinner – il peccatore – nel momento in cui era stato chiesto al pontefice la possibilità di fare due scambi con il numero uno al mondo.
E proprio su questo punto c’è stato un simpatico siparietto tra Sinner e il capo della chiesa. “Vuole giocare un po’?” chiede Jannik, e la risposta divertita di Leone XIV che dice “qui meglio di no, ma penso che a Wimbledon mi accetterebbero”, facendo un chiaro riferimento ai candidi abiti indossati!
E anche allo stesso Sinner era stato chiesto in conferenza stampa, proprio dal nostro direttore Stefano Semeraro, un commento sulle parole di Leone XIV e sulla possibilità di ricevere un’indulgenza plenaria in caso di successo a Roma.
In occasione della visita a Papa Leone XIV è stata donata da parte di Sinner una racchetta, mentre il presidente Binaghi ha voluto omaggiarlo donandogli la tessera della Federazione. Ora non resta che attendere chissà, in un prossimo futuro, davvero qualche palleggio tra il capo della chiesa e il numero uno al mondo, per scoprire chi gioca meglio il rovescio.